THE WALK Regia: Robert Zemeckis Interpreti: Joseph Gordon-Levitt, Ben Kingsley, Charlotte Le Bon Nei giorni in cui si festeggiano i trent’anni del suo cult movie “Ritorno al futuro”, esce nelle sale il nuovo film di Robert Zemeckis. “The walk”, ovvero la passeggiata, è quella da record compiuta dal funambolo francese Philippe Petit nel 1974, quando camminò su una fune d’acciaio tesa tra un tetto e l’altro delle due torri del World Trade Center a New York. Il regista, da sempre appassionato di tecnologia, ha colto la sfida di ricreare le torri gemelle (in realtà solo il tetto di una è reale, tutto il resto è creato al computer) così com’erano fino al fatidico 11 settembre 2001, riprendendo il film in 2D per trasformarlo poi in tridimensionale, con l’aggiunta della tecnologia Imax a rendere la visione ancora più avvolgente. La storia, già di per sé appassionante, è costruita mettendone in scena la preparazione, in un crescendo che porterà finalmente all’impresa. DHEEPAN Regia: Jacques Audiard Interpreti: Jesuthasan Anthonythasan, Kalieaswari Srinivasan Dheepan è il lungometraggio che ha vinto l’ultimo festival di Cannes. In fuga dalla guerra civile nello Sri Lanka, un ex guerriero Tamil, una giovane donna e una bambina si fingono una famiglia per essere accolti come rifugiati in Francia; vanno ad abitare in una banlieu dove, pur conoscendosi appena, cercano di vivere in armonia, ma l’integrazione non sarà facile. La storia del personaggio principale, Dheepan, è sorprendentemente vicina a quella dell’uomo che lo interpreta, in realtà non un attore ma uno scrittore, Jesuthasan Anthonythasan che a sedici anni venne arruolato dalle Tigri per la liberazione della patria Tamil e con esse si è addestrato e ha combattuto come bambino soldato. Ha poi chiesto e ottenuto asilo come rifugiato politico in Francia, svolgendo molteplici lavori e portando avanti parallelamente la carriera di scrittore sotto lo pseudonimo di Shobasakthi. Il regista è figlio di uno dei più noti sceneggiatori del cinema francese: con oltre 120 lavori all’attivo, Michel Audiard era apprezzato soprattutto per la qualità dei dialoghi, e a cavallo del decennio 1950-1960 lavorò spesso per le pellicole con Jean Gabin. A cura di Umberto Ferrari