Si avvicina il termine del 16 dicembre entro cui i proprietari di immobili dovranno pagare i saldi dell’Imu e della Tasi che, anche quest’anno, ad Asti si è confermata la più bassa d’Italia. A prendersi la briga di fare la comparazione tra tutti i comuni capoluogo è stato come sempre l’ufficio studi della Uil, che ha stimato in 19 euro ad Asti il costo medio della TASI per la prima casa: meno di un decimo della cifra media dei capoluoghi di provincia che è 230 euro. La Città più cara in assoluto è risultata Torino con 403 euro medi a famiglia, mentre a Roma, si pagano 391 euro, a Siena 356, a Firenze 346 e a Genova 345. Si tenga anche conto del fatto che ad Asti sono stati totalmente esentati gli inquilini. “Non solo la Tasi, ma anche gli abbonamenti dei pullman più economici d’Italia e gli asili meno cari del Piemonte: con questa politica tariffaria abbiamo voluto aiutare gli astigiani a superare il periodo di crisi che sta mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie” spiega il sindaco Fabrizio Brignolo Il riferimento è allo studio di Cittadinanza Attiva che ha attestato come la Città di Asti abbia la retta per i nidi meno cara di tutte le province piemontesi: 361 euro mensili, e senza aumenti negli ultimi due anni, a fronte dei 458 di Cuneo, i 440 di Alessandria e i 387 di Vercelli. Ancora più marcata la differenza se si considera l’abbonamento mensile per i pullman del servizio pubblico cittadino: ad Asti solo 13,00 euro, contro i 42,00 euro di Alessandria, i 38 euro di Torino, i 33,00 di Casale, i 30,50 di Cuneo e Verbania, i 30,00 di Novara e Alba e i 24 di Biella. Quest’anno, se il Parlamento confermerà la proposta di abolizione avanzata dal Governo Renzi con il disegno di legge di stabilità, sarà l’ultima volta che si dovrà pagare la Tasi sulla prima casa. Il link allo studio completo: http://www.uil.it/documents/Tasi_Giugno_2015.pdf