È piemontese, e vive tra l’Astigiano e Torino, uno dei massimi collezionisti al mondo di toys fantascientifici: si chiama Fabrizio Modina, insegna allo Ied di Torino e ha selezionato tra gli oltre 2000 pezzi della sua collezione privata i 1200 oggetti tra action figures, gadget, giocattoli vintage, disegni di Ralph McQuarrie, spade laser esposti in questi giorni a Treviso per “Guerre Stellari. Play!” in occasione dell’uscita al cinema del nuovo capitolo di Star Wars “Il risveglio della Forza”. Come si compone la sua collezione e dove conserva tutti gli oggetti? “Segue tre linee tematiche: oltre a Star Wars anche i supereroi americani dell’universo Marvel e DC e l’animazione giapponese, da Mazinga a Capitan Harlock. Sono moltissimi pezzi. Normalmente li conservo in casa, ma lo spazio è quello che è. Per questo sono molto contento dell’occasione della mostra, che mi consente di valorizzare buona parte di questo materiale”. Ma quando ha iniziato a individuare in questi “giochi” un valore economico? “Personalmente ricerco, acquisto e conservo questi oggetti per preservare un’epoca, per raccontarla. Tra i collezionisti che conosco io sono l’unico che ha deciso di mettere in mostra i suoi pezzi, e sono felice della condivisione. Da piccolo ero più geloso: quando ci giocavo avevo paura che i miei amici rompessero i miei pezzi. Oggi ho il piacere di condividere questi oggetti con gli altri, perché trovo che siano talmente belli da meritare di essere visti da più persone possibili”. Lo stesso Lucas accettò di essere pagato con il minimo sindacale all’epoca del primo episodio di Star Wars, per avere invece il totale controllo del merchandising: una scelta che negli anni gli ha fruttato un patrimonio stimato in 32 miliardi di dollari. “Era una delle prime volte in cui un film si autofinanziava con i propri “derivati”, non era mai successo. Questo sistema tra l’altro consentì a Lucas una grande indipendenza nelle scelte di regia. Anche questa, tra le altre, rappresenta una “rottura” che Star Wars ha inaugurato rispetto al passato”. Marianna Natale L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 18 dicembre 2015.