“L’Asl Asti per reperire i 28 milioni necessari al completamento dell’ospedale in Valle Belbo avrebbe sarebbe in procinto di accendere un mutuo di circa 10 milioni di euro. Altri 18 milioni arriverebbero tramite la scelta di costruire, con gara d’appalto di concessione a privati, un CAVS (posti letto per continuità assistenziale a valenza sanitaria) e un hospice per lungodegenza. Non è chiaro quale sia il gioco tra Regione e Comune di Nizza Monferrato ma una cosa è certa: CAVS ed hospice escludono la presenza del Pronto soccorso. Le delibere regionali e il DL 70/2015 non lo prevedono. Il presidio della Valle Belbo non sarà quindi un ospedale vero e proprio, ma una struttura a valenza sanitaria, insomma quasi una casa di riposo ma costata come un ospedale. Se ne faccia una ragione il sindaco Pesce che continua a promettere un punto di primo intervento che probabilmente sarà solo la sede della Guardia medica. Più volte, sia durante l’audizione in commissione sanità che rispondendo ad un nostro accesso agli atti sulle riserve che la ditta costruttrice avanza verso l’Asl AT, è stata fornita una “non risposta” da parte della Giunta regionale. La dimostrazione più evidente di come il progetto di realizzare un ospedale sia ormai naufragato. Forse il mutuo acceso dall’Asl AT servirà per pagare le eventuali riserve nate dopo la cessazione del contratto? In tal caso non solo non servirebbero per completare l’opera ma solo per finire di pagare i frutti di un progetto sbagliato, ovvero una cattedrale incompleta”. Paolo Mighetti, Consigliere regionale M5S Piemonte, Paolo Romano deputato M5S, Alessandra Terzolo, Meet Up Valle Belbo e Alberto Barbero M5S Canelli