“Mi preme ricordare alla Consigliera Quaglia quanto sia importante la storia, perché è in questo arco di tempo che sono maturate decisioni e scelte che hanno portato la nostra Regione alla situazione attuale, ed è importante sottolineare questi ultimi 20 anni di governo regionale prevalentemente di centro destra, per evidenziare le responsabilità del disastro di bilancio e di quello del sistema sanitario. Capisco che politicamente alla Consigliera Quaglia sia un discorso che non conviene fare, dal momento che è proprio il suo partito politico ad essere responsabile perlopiù di quanto accaduto. Credo, inoltre, che la questione interessi anche i cittadini, in quanto presto ci saranno le elezioni ed è giusto che sappiano chi governa responsabilmente e chi no. La storia è ancora importante anche per spiegare l’ormai noto ritornello della “sudditanza” di Asti verso Alessandria. Gli accorpamenti e le ridefinizioni territoriali non sono frutto di decisioni e leggi regionali, bensì di norme statali a cui la nostra Regione deve attenersi e non sono in modo assoluto sintomo di un declino né della nostra Provincia, né, tantomeno, del nostro ospedale. In merito poi ai diversi allarmismi evocati in queste settimane, credo che il Direttore generale dell’Asl, Ida Grossi, abbia risposto nei giorni scorsi in maniera più che esauriente, replicando a falsità su reparti chiusi, riduzione dei servizi, riduzione di posti letto e altro ancora. Preciso inoltre, che non è vero che io non ero a conoscenza del contenuto della delibera della Giunta, semplicemente ho potuto esaminarne il contenuto una volta approvata dalla Giunta stessa, perché prima, come da procedura, non ne ho avuto anticipazioni. E questa situazione la Consigliera Quaglia, che ha ruoli di amministratore da tanti anni, la conosce benissimo e ciò dimostra la pochezza delle sue accuse. Quando si arriva a formulare affermazioni di questo tipo è evidente che non si hanno argomenti più interessanti. Per quanto riguarda il futuro dell’ospedale di Nizza, questo è ormai deciso e, nel corso dell’anno verranno portati avanti i passi decisivi per la sua realizzazione definitiva. Concludo, infine, ricordando che questa amministrazione regionale non si muove in virtù di pressioni o condizionamenti. Il fatto di aver apportato alla delibera sanitaria delle modifiche non è dipeso dalla mobilitazione astigiana, da pressioni di Sindaci o cittadini, da paventati ricorsi (peraltro tutti vinti dalla Regione qualora i Comuni ne abbiano fatto utilizzo) né dalle firme raccolte, ma è stato il frutto di concertazioni e discussioni approfondite tra la Regione e l’Asl astigiana. Se la Consigliera Quaglia deve rispondere alle 36 mila persone cui ha chiesto di firmare per difendere l’ospedale, noi abbiamo il dovere di rispondere agli oltre 200 mila abitanti della nostra Provincia e a queste persone voglio ribadire il forte impegno per risanare il bilancio regionale e fornire servizi di qualità”. Angela Motta, consigliere regionale