Vaccinazione e prevenzione sono un sinonimo inscindibile. E’ di questi giorni la notizia della rigorosa presa di posizione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) a supporto delle vaccinazioni. A fronte della preoccupante diffusione di pregiudizi verso le vaccinazioni, sostenuti da false notizie e timori infondati, la Fnomceo ha presentato un proprio documento per migliorare la comunicazione in ambito vaccinale nei confronti della popolazione, sostenere il ruolo attivo dei medici, combattere le posizioni e le scelte non fondate sul rigore scientifico. Nel sostenere con forza questa posizione, il comunicato traccia anche il percorso storico delle vaccinazioni: “Nella storia della medicina i vaccini rappresentano una delle più grandi vittorie sulle malattie e sono tra i presidi più efficaci mai resi disponibili per l’uomo. La prevenzione e la scomparsa di malattie infettive, in passato tra i più terribili flagelli dell’umanità, costituiscono un successo senza pari e, senza dubbio, il più gran numero di vite salvate grazie alla scienza medica.” Per questo motivo, il medico che sconsiglia i vaccini può anche rischiare la radiazione dall’albo. Nella Asl AT nel 2015 negli ambulatori vaccinali del Servizio Igiene e Sanità Pubblica sono transitate oltre 15.000 persone e somministrati più di 26.000 vaccini, senza contare le vaccinazioni antinfluenzali somministrate dai Medici di Medicina Generale. Gli operatori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica e i Pediatri hanno lavorato insieme, e lavorato molto, per conservare la fiducia della popolazione; ciononostante l’aumento dei genitori che rifiutano le vaccinazioni o le ritardano senza motivo ha determinato una progressiva erosione della copertura vaccinale di popolazione (la cosiddetta immunità di gregge), l’unica in grado protezione di tutta la collettività. Questo vale in particolar modo per la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia, dove la concomitanza fra rapidità del contagio virale e riduzione della immunità di gregge potranno consentire il ritorno di epidemie che finora erano state arginate. “L’impegno della nostra azienda su questo fronte è molto elevato – ha detto Ida Grossi Direttore generale dell’Asl AT -. Le vaccinazioni tutelano la salute dei cittadini e sono la risposta primaria alla prevenzione di malattie infettive ancora diffuse” Un importante impegno è rivolto al controllo della tubercolosi (TB): in collaborazione con la Pneumologia, nel 2015 sono stati attivamente rintracciati, controllati ed eventualmente avviati a profilassi farmacologica quasi 300 contatti di casi di TB polmonare ed è iniziato anche lo screening attivo nei migranti per la ricerca di casi silenti. I servizi della Sicurezza Alimentare (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e Servizi Veterinari) sono impegnati nella prevenzione delle malattie infettive a trasmissione alimentare: nel 2015 il SIAN) ha gestito 67 segnalazioni di casi singoli di malattie a trasmissione alimentare e 14 focolai di tossinfezione. Nell’ambulatorio del viaggiatore internazionale si offrono consulenze e vaccinazioni ai viaggiatori diretti verso aree ad alto rischio di malattie tropicali (malaria, fra tutte). Infine, mentre negli animali da allevamento da anni non si registrano casi di malattie oggetto di programmi di eradicazione (brucellosi o tubercolosi bovina) o storicamente importanti (es. rabbia), le mutate condizioni climatiche, coniugate allo stretto rapporto che da sempre esiste tra uomo, animali ed ambiente, hanno portato alla emersione di nuove malattie zoonosiche (West Nile Disease) o all’incremento di casi zoonosi degli animali da affezione (soprattutto leishmaniosi). Al controllo di queste patologie lavora il Servizio Veterinario Area A del Dipartimento di Prevenzione che nel 2015 ha effettuato ispezioni presso più di 2600 allevamenti.