Si è da poco concluso lo studio di fattibilità relativo al “Percorso ciclabile Terre dell’Unesco”, progetto promosso dalla Provincia di Asti in qualità di ente capofila e realizzato con il contributo della Regione Piemonte, ai sensi della L.4/00 “Interventi regionali per lo sviluppo, la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo di territori turistici”. La finalità è quella di collegare, attraverso la realizzazione di una rete di percorsi cicloturistici per complessivi 240 Km, i paesaggi vtivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel giugno 2014. Con questo obiettivo la Provincia di Asti ha approvato un Protocollo d’intesa con 38 comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo: Asti, Castagnole delle Lanze, Isola d’Asti, Mongardino, Portacomaro, Castell’Alfero, Tonco, Penango, Moncalvo, Castelnuovo Belbo, Incisa Scapaccino, Nizza Monferrato, Calamandrana, Canelli, Calosso, Coazzolo, Cerro Tanaro, Refrancore, Rocchetta Tanaro, Castello d’Annone, Alba, Barbaresco, Castagnito, Neive, Magliano Alfieri, Santo Stefano Belbo, Castiglione Tinella, Alessandria, Casale, Serralunga di Crea, Alfiano Natta, Ozzano Monferrato, San Giorgio Monferrato, Ponzano Monferrato, Quattordio, Felizzano, Solero e Masio. Un progetto articolato alla presenza di amministratori e tecnici comunali e con la collaborazione dei referenti FIAB per le sezioni di Asti, Alessandria e Casale. L’associazione temporanea di professionisti Icardi & Ponzo Associati, Studio Associato Leving e ing. Gloria Benussi con sede in Rocchetta Tanaro, su incarico della Provincia, hanno quindi individuato una rete di percorsi ciclabili che collegherà, una volta messi a regime, i territori astigiani con le aree delle Langhe e del Roero e quelle dell’Alto e del Basso Monferrato, snodandosi lungo le direttrici principali Castagnito-Castelnuovo Belbo, Alba-Asti, Asti-Casale Monferrato e Asti-Alessandria. ll criterio adottato nell’individuazione dei quattro itinerari è stato quello di utilizzare, per quanto possibile, la viabilità esistente (strade comunali bitumate con un limitato traffico) e strade bianche locali e di risolvere i punti di criticità rappresentati da intersezioni di vario genere; laddove le condizioni lo impongano, si è pensato a tratti di nuova realizzazione da eseguire su sedimi pubblici e privati con interventi infrastrutturali puntuali. “L’obiettivo è quello di favorire un processo di integrazione della rete locale esistente con un percorso ciclabile principale che si colleghi, a sua volta, con la rete ciclabile regionale, in cui rientrano le ciclovie nazionali e transnazionali Vento ed Eurovelo” – dichiara il Presidente della Provincia Marco Gabusi. “Con il raggiungimento di questo obiettivo – prosegue – sarà possibile creare un prodotto turistico integrato legato al cicloturismo e al cicloescursionismo che permetta di ampliare e arricchire l’offerta turistica dell’area Unesco e di incrementare l’aumento dei flussi turistici sul territorio piemontese”.