La Giornata per la custodia del creato un’iniziativa voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana in sintonia con le altre comunità ecclesiali europee per riaffermare l’importanza, anche per la fede, dell’ambientalismo con tutte le sue implicazioni etniche e sociali giunge al suo 12° anno.
La Giornata per la custodia del Creato che si celebra oggi, 1° settembre, ma che si prolungherà in un tempo per il creato, è un richiamo alla condizione umana di eterni viandanti con l’invito a guardare il viaggio come cammino dentro se stessi e lungo le strade del mondo per scoprire che «c’è un mistero da contemplare in una foglia, in un sentiero, nella rugiada, nel volto di un povero », racconta papa Francesco nell’enciclica Laudato si’.
Siamo chiamati a prendere come modello Giacobbe, il patriarca che nel suo peregrinare verso Carran udì in sogno la voce del Signore e contemplò quella “scala” che univa cielo e terra. Una visione avvenuta nel luogo che, narra la Genesi, Giacobbe ribattezzò Betel, vale a dire “casa di Dio”.
Anche noi «siamo viaggiatori su una terra che è di Dio e che come tale va amata e custodita », si legge nel messaggio CEI per la custodia del Creato, ed è proprio una frase di Giacobbe a fare da icona biblica all’edizione di quest’anno: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Perché l’intento è quello di riflettere sul fatto che tutti siamo «viaggiatori sulla terra di Dio», spiega il sottotitolo.
Il tema di questo dodicesimo appuntamento guarda al turismo sostenibile, in sintonia con il filo conduttore della Giornata mondiale del turismo 2017 che si terrà il 27 settembre. Un turismo «capace cioè di contribuire alla cura della casa comune e della sua bellezza», chiarisce il testo firmato da tre Commissioni episcopali: quella per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, la custodia del Creato, quella per l’ecumenismo e il dialogo e quella per la cultura e le comunicazioni sociali.
Di qui l’impegno a sviluppare uno stile di vita che scelga «una qualità di vita responsabile e sostenibile». Opzione che in questo 2017 non può che collegarsi alle iniziative per i 500 anni della Riforma protestante. Un itinerario che unisce l’amore per il Creato con la centralità dell’uomo, la cura per la terra con l’attenzione a chi ne paga maggiormente le distorsioni, soprattutto gli ultimi, i più poveri.
L’attenzione alla “madre terra” al centro della Giornata e che dal 2015 papa Francesco ha “esteso” a tutta la Chiesa chiamandola Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato è, come si legge nel messaggio Cei, «elemento di convergenza ecumenica fra le diverse Chiese». Del resto, insiste il sussidio richiamando i 500 anni della Riforma luterana e l’apporto del mondo evangelico all’eco-teologia, «attorno a questo tema il dialogo si è fatto fitto e intenso e ha alla base un riferimento al Dio Creatore che non è oggetto di controversie fra le confessioni».
In questo contesto di riferimento a livello locale sono programmate diverse iniziative.
Sabato 23 settembre (mattina) a Vezzolano è prevista la presentazione del libro “Sacri volti in antiche pievi” con riflessioni introduttive sul pellegrinaggio e sul turismo; ad inizio mattinata una camminata da una località prossima a Vezzolano fino all’abbazia solleciterà i partecipanti «godere delle bellezze della natura e della cultura».
Domenica 24 settembre (sera) allo Spazio san Giovanni, di Asti, rassegna di canti liturgici della Riforma e l’uso cattolico di canti protestanti per trovare ancora una volta la dimensione del dialogo ecumenico.
Sabato 14 ottobre a Monale, riflessioni nel cantiere Valtriversa: dal dire al fare alla ricerca di buone pratiche «capaci di contribuire alla cura della casa comune e della sua bellezza».
Il dettaglio delle giornate verrà reso noto prossimamente.
“La Giornata di preghiera per la cura del Creato avrà inoltre un’importanza speciale. E’ stato infatti pubblicato un Messaggio congiunto di Papa Francesco e del Patriarca Ecumenico Bartolomeo, che per la prima volta scrivono insieme sui temi della Giornata, invitando tutti i fedeli e gli uomini di buona volontà alla preghiera e alla riflessione su come vivere in modo semplice e solidale, usando responsabilmente i beni della terra”.