L’emergenza idrica, che ha messo in seria difficoltà la Langa Astigiana nelle scorse settimane, proseguirà anche nei prossimi mesi: queste le argomentazioni emerse al tavolo convocato l’8 settembre scorso in Prefettura, che hanno portato il Presidente della Provincia di Asti , Marco Gabusi, a firmare, lo stesso giorno, il decreto di richiesta dello stato di calamità.
I Sindaci della Langa Astigiana, nel periodo a cavallo di ferragosto, considerato il lungo periodo di siccità causato dalla scarsità di precipitazioni, hanno iniziato ad esporre alla Provincia le loro preoccupazioni e problematiche con un aggravamento negli ultimi giorni dovuto proprio al perdurare delle condizioni atmosferiche: nemmeno le piogge degli ultimi giorni hanno cambiato significativamente la situazione.
L’Amag, gestore dell’acquedotto alessandrino da cui dipendono i 14 Comuni della langa astigiana, e la Protezione Civile stanno facendo i salti mortali per garantire alla popolazione ed alle attività produttive ed economiche l’acqua potabile in misura sufficiente, ma i costi sostenuti sono enormi.
” La richiesta di stato di calamità – dichiara il Presidente della Provincia Gabusi – serve da un lato a riconoscere una situazione di straordinarietà e dall’altro a garantire che non saranno i cittadini o le amministrazioni locali a doversi sobbarcare questo costo imprevisto”.
“Saremo in prima linea – continua Gabusi – come Amministrazione Provinciale affinché tale riconoscimento arrivi fino all’emanazione della dichiarazione da parte del Governo e, appena terminata la fase critica, supporteremo i Comuni e l’Ambito Alessandrino (che ha le competenze su questa parte di territorio) per un piano infrastrutturale che eviti, nel medio periodo, il ripresentarsi di tale crisi” – conclude Gabusi.