“Per il soldato che si congeda tutto termina quel giorno, rimanendo sostanzialmente un ricordo particolare di esperienza di vita vissuta, ma per l’alpino non è così. Gli alpini non sono commilitoni o semplici amici, gli alpini sono fratelli per tutta la vita”.
Con questa premessa si apre “Carlo: ultimo giorno all’alba alla Mario Musso” dell’autore Angelo Ingrasci, una storia di vita vissuta in cui le vicende militari delle penne nere sono protagoniste dalla prima all’ultima pagina.
Durante un viaggio in treno da Roma ad Asti, Carlo, ripercorre mentalmente i ricordi della naja vissuti all’interno della caserma Mario Musso di Saluzzo, frammenti indelebili di una gioventù militare che l’autore ha trascorso tra paure e incertezze, ma anche tra gioie e divertimenti. Dalle faticose marce ad alta quota, ai muli, dalle adunate ai canti in compagnia, passando per i tanto agognati giorni di licenza. Sono tantissime le sensazioni che Carlo, il protagonista del libro (alias Angelo Ingrasci), ha vissuto durante i 12 mesi di leva obbligatoria. Un tourbillon di emozioni, che nel libro si intreccia con i racconti del suocero Rino, anche lui penna nera, ma in prima linea nel corso del secondo conflitto mondiale.
Le due storie, seppur così diverse per tempi storici, fatti ed avvenimenti, si accomunano per valori e per l’irrefrenabile spirito alpino, fatto di fratellanza e solidarietà, virtù che neanche il tempo, mai e poi mai, riuscirà a scalfire.
“Carlo: ultimo giorno all’alba alla Mario Musso”, Team Service Editore, che rappresenta la terza fatica letteraria di Angelo Ingrasci dopo “La Giosta di Legno” (2015) e “Le meridiane nel cassetto” (2013), verrà presentato ufficialmente al pubblico domani sera, sabato 7 ottobre, alle 19, presso il salone dell’Oratorio Don Bosco di via Donaudi, 36 (Saluzzo), alla presenza dell’artigliere Franco Oberti e Simona Giordano.
Originario di Bompensiere (CL), Ingrasci, fin da piccolo, ha vissuto ad Asti ed ha sempre rivolto i suoi interessi verso tutto ciò che è arte.
Nel corso della sua carriera artistica è stato ed è ancora tutt’ora restauratore di dipinti murali a secco, decoratore di edifici d’epoca, creatore di lampade in gesso “shabby chic” ed apprezzato pittore, tant’è che i suoi quadri hanno partecipato ad importanti mostre sia in Italia che all’estero. Ingrasci, inoltre, è stato componente della Commissione Artistica e Consigliere direttivo della “Promotrice delle Belle Arti di Asti”, oltre che promotore e curatore per la città di Asti del Tricolore itinerante, bandiera realizzata da una centinaia di artisti di tutta Italia in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che ha viaggiato da nord a sud ed è stata infine consegnata all’ora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, come testimonianza dello spirito nazionale che accomuna artisti ed intellettuali di tutta Italia.
“Carlo: ultimo giorno all’alba alla Mario Musso” per l’autore astigiano, non è solo il modo per ripercorrere un momento chiave della propria vita, ma anche per aiutare e sostenere il prossimo, come vuole il tradizionale “spirito alpino”. Grazie alla collaborazione del Gruppo Alpini di San Marzanotto ANA sezione di Asti, infatti, l’autore e penna nera Ingrasci, ha deciso di devolvere parte del ricavato delle vendite del libro alle popolazioni terremotate dell’Italia Centrale, contribuendo così in maniera concreta e reale al processo di ricostruzione del post sisma.
Stefano Vergano