Domenica 26 novembre alle 17 si terrà al Teatro Alfieri la cerimonia conclusiva del Premio Asti d’Appello. Questi i “Magifici Otto” in gara: “Una pistola come la tua” di Enrico Pandiani (Rizzoli), finalista al Premio Scerbanenco, “Il bambino nella neve” di Wlodek Goldkorn (Feltrinelli), segnalato dai giurati del Premio Bagutta, “Lo spregio” di Alessandro Zaccuri (Marsilio), dal Premio Bergamo, “Confessioni audaci di un ballerino di liscio” di Paola Cereda (Baldini & Castoldi) dal Premio Rapallo, “La Locanda dell’Ultima Solitudine” di Alessandro Barbaglia (Mondadori) dal Premio Bancarella, “È giusto obbedire alla notte” di Matteo Nucci (Ponte alle Grazie) dal Premio Strega, “La città interiore” di Mauro Covacich dal Premio Viareggio e “La notte ha la mia voce” di Alessandra Sarchi (Einaudi) dal Premio Campiello.
A giudicare le opere sarà come sempre una doppia giuria: popolare e togata. La prima, che si esprimerà nel pomeriggio di sabato 18 novembre in Biblioteca alla presenza del notaio del Premio, è formata dai soci dell’Associazione del Premio Asti d’Appello, ai voti dei quali si sommano le valutazioni espresse dagli studenti della giuria giovane e da un gruppo di detenuti della casa circondariale di Quarto d’Asti. La domenica successiva al Teatro Alfieri avrà luogo la cerimonia finale, nel corso della quale gli scrittori terranno un’arringa davanti al pubblico e alla giuria togata, composta da magistrati e avvocati: dalla somma dei voti delle due giurie, ‘ponderati’ secondo il rapporto matematico tra numero di giuristi e numero dei giurati popolari e giovani, emergerà il vincitore, al quale andrà un premio di 10 mila euro.
Il Premio si avvale della preziosa collaborazione di Alberto Sinigaglia, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
A chiudere la cerimonia in teatro il concerto “Fra due pianoforti: rimbalzi fra classica e improvvisazione” con i pianisti Ramberto Ciammarughi e Marco Scolastra, un gioco di relazioni pericolose, un dialogo tra l’apparente immobilità della pagina scritta e il “rischio calcolato” della pura invenzione, ma anche un grande divertissement.
La riscrittura pianistica è concepita estemporaneamente: ascolto e creazione avvengono nello stesso momento. Il dialogo e il gioco tra i due pianoforti apre un nuovo spazio espressivo e al tempo stesso determina anche un limite all’indefinita possibilità di creare e variare. Un omaggio a musicisti del passato come Bach, Mozart, Beethoven e Chopin per i quali – spesso – la pratica dell’improvvisazione era una gioiosa consuetudine.
Ramberto Ciammarughi, pianista e compositore di Assisi, inizia la propria attività nei primi anni Ottanta suonando da solo e in trio in un gran numero di jazz club e festival in Italia e all’estero.
È compositore e arrangiatore di colonne sonore per spettacoli teatrali e in oltre trent’anni di attività discografica ha collaborato con artisti del calibro di Mia Martini e Roberto Gatto, ha inciso numerosi cd e svolge l’attività di esecutore, autore e arrangiatore per Radio, Cinema e Televisione.
Marco Scolastra, diplomato al Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia, si è esibito per importanti istituzioni musicali italiane e straniere sia come solista che in formazioni cameristiche e con orchestra. Dal 1993 suona stabilmente in duo pianistico con Sebastiano Brusco e dal 2000 svolge intensa attività concertistica con l’attore Elio Pandolfi. Ha collaborato con grandi nomi della musica e del teatro quali Vadim Brodski, Renato Bruson, Sandro Cappelletto, Arnoldo Foà, Quartetto d’Archi del Teatro San Carlo, Ugo Pagliai e altri. Sue esecuzioni e registrazioni sono state trasmesse da emittenti nazionali ed estere.
Quest’anno gli inviti validi per le prenotazioni a teatro non saranno spediti via posta ai soci che ne hanno diritto e che hanno lamentato in passato ritardi e smarrimenti, ma potranno essere ritirati direttamente in biblioteca a partire da una data che – come di consueto – sarà comunicata via sms.
Per maggiori informazioni:
info@premioastidappello.org ; www.premioastidappello.org ; www.bibliotecastense.it