Da oggi, lunedì 6 novembre, giorno di partenza della campagna di vaccinazione antinfluenzale, è possibile vaccinarsi gratuitamente contro lo pneumococco: quest’anno la vaccinazione è offerta per le persone che hanno 65 anni di età (i nati nel 1952).
Un soggetto con più anni (ad esempio, un 69enne) può essere vaccinato gratuitamente solo se, a giudizio del medico curante, appartiene ad una delle categorie a rischio, in base al Piano nazionale di prevenzione vaccinale. In caso contrario, è possibile vaccinarsi, ma a pagamento (a prezzo di costo) presso i servizi vaccinali delle Asl.
Anche lo pneumococco, come i virus influenzali, si trasmette da persona a persona per via respiratoria ed è una delle principali cause di infezione delle membrane che rivestono il sistema nervoso centrale nei bambini molto piccoli o negli anziani.
Per quanto riguarda la campagna stagionale di vaccinazione contro l’influenza, come anticipato nei giorni scorsi, l’obiettivo dell’Assessorato è raggiungere il 75% dei soggetti interessati.
Il servizio sanitario piemontese offre gratuitamente la vaccinazione antinfluenzale a tutti coloro che, a causa del proprio stato di salute, si trovano in condizioni di maggior rischio.
Si tratta dei soggetti con età maggiore o uguale a 65 anni e delle persone, tra i 6 mesi e 64 anni, che soffrono di malattie croniche che, in caso di influenza, possono sviluppare gravi complicazioni.
Nella campagna sono coinvolti i farmacisti che, in virtù dell’accordo siglato dalla Regione con Federfarma e Assofarm, consegneranno ai medici e ai pediatri i vaccini che l’Asl di appartenenza del medico ha deciso di utilizzare.
Lo scorso anno in Piemonte, tra la metà di ottobre e la fine di aprile, l’influenza ha colpito circa 560.000 persone. Durante la stagione 2016-2017 sono state somministrate in totale circa 640.000 dosi di vaccino antinfluenzale.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della Regione www.regione.piemonte.it/sanita oppure possono essere richieste direttamente ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta o ai servizi vaccinali delle ASL.