Giovedì 1 luglio ad Asti Teatro debutta una nuova produzione tutta astigiana targata Arte & Tecnica, “Ora o ma più”, con Chiara Buratti e Fabio Pasciuta, per la regia di Alessio Bertoli.
Lo spettacolo, tratto dal romanzo di Guillaume Musso “Ti vengo a cercare”, è la storia di Tommaso Negromanti, uno psicanalista ricco e affermato, che ha acquistato popolarità grazie ai programmi televisivi ai quali partecipa regolarmente. Ma una mattina come tante, il passato decide di presentargli il conto. Una girandola di eventi misteriosi e drammatici travolge la vita dell’uomo e lo porta ad incontrare una serie di figure femminili, più o meno reali, per una storia ad altro tasso di ritmo e suspence.
Con il regista Alessio Bertoli e i protagonisti Chiara Buratti e Fabio Pasciuta abbiamo parlato della nascita e dello sviluppo del progetto.
Cosa vi ha portato a fare questo spettacolo?
Alessio Bertoli: “Ho amato molto questo libro, mi è stato regalato da una persona cara, ed io a mia volta l’ho passato ad un mio vecchio amico. Contiene tanti elementi interessanti, una grande tensione ed una poetica che mi è affine, sospesa tra il thriller e il sogno. La messa in scena ha richiesto l’utilizzo di proiezioni multimediali e di una suggestiva scenografia curata dall’artista astigiano Mac”.
Chiara Buratti: “Per me è stata una sfida. Vengo da esperienze teatrali più classiche, e negli ultimi anni ho lavorato più che altro in televisione. Quindi ritornare in teatro e poterlo fare interpretando ben sette personaggi diversi è senza dubbio stimolante. Non avevo ma collaborato prima con Alessio, non ci conoscevamo, ma sono felice che abbia pensato a me per questo progetto”.
Fabio Pasciuta: “Conosco Alessio da tempo, abbiamo lavorato spesso insieme ed è anche un amico. Ho accettato perché ho visto in questo spettacolo un’occasione di crescita, un testo che mi permette di scavare dentro e di mettermi alla prova”.
Come è stata la lavorazione?
A.B.: “Adattare un testo del genere per il teatro non è stato facile ma sono soddisfatto del risultato. È uno spettacolo moderno e gli attori si sono fidati della mia visione, portando anche i loro input, con confronti molto costruttivi”.
C.B.: “Ci è stata data molta libertà dal regista. È bello avere l’opportunità di sperimentare, di poter portare anche idee proprie. Io impersono una serie di donne molto diverse, e devo letteralmente saltare da una all’altra in tempi rapidissimi, sia sul piano psicologico che su quello fisico. È un esercizio teatrale fantastico”.
F.P.: “Stiamo lavorando duramente per il debutto. C’è un bel clima, ma anche tanta fatica, ma alla fine della giornata, quando vedi che lo spettacolo è cresciuto ancora, ne vale la pena”.
Cosa sperate che arrivi alla gente?
A.B.: “Innanzitutto speriamo di coinvolgerla e portarla nella nostra storia. Ci sono tanti elementi: la suspence, il mistero, il ritmo dell’azione, con un taglio quasi cinematografico che saprà appassionare chi verrà a vederci”.
C.B.: “Mi piacerebbe che lo spettatore si svegliasse il mattino dopo con la sensazione di aver passato non solo una serata piacevole serata a teatro, ma anche di aver vissuto qualcosa di bello che fa anche riflettere”.
F.P.: “Sarei felice se la gente si identificasse nelle vicende del protagonista: le donne che incontra sono una sorta di emanazione del suo inconscio, aspetti della propria personalità che prima o dopo tutti noi abbiamo affrontato. Sono certo che il pubblico ritroverà in alcune delle situazioni della storia una parte del proprio vissuto”.
Il debutto è fissato per giovedì 1 luglio alle 21.30 (con replica il giorno dopo alle 20.30) allo Spazio Vinci. I tagliandi di ingresso (5 euro posto unico) sono già in vendita alla biglietteria del Teatro Alfieri, tutti i giorni dalle 10 alle 17. Per informazioni: 0141.399032 asti.teatro@comune.asti.it