“La tratta delle persone è un crimine contro l’umanità. Dobbiamo unire le forze per liberare le vittime e per fermare questo crimine sempre più aggressivo, che minaccia, oltre alle singole persone, i valori fondanti della società e anche la sicurezza e la giustizia internazionali, oltre che l’economia, il tessuto familiare e lo stesso vivere sociale”.
Sono le parole di Papa Francesco che ha fortemente voluto l’istituzione della giornata mondiale contro la tratta di essere umani: una giornata di preghiera e riflessione giunta alla quarta edizione, che si celebra l’8 febbraio, in occasione della memoria liturgica di Giuseppina Bakhita, la suora sudanese schiava e divenuta santa.
Questo “richiamo” ci aiuta a riflettere sul dramma di tante persone itineranti: i migranti, i rifugiati e gli sfollati. Difatti il tema: “Migrazione senza tratta. Si alla libertà! No alla tratta!” riassume in sintesi la violenza e lo sfruttamento sofferto dai migranti, rifugiati e sfollati, molti dei quali durante il viaggio scompaiono oppure sono vittime del traffico di organi.
L’ufficio diocesano Migrantes, da poco affidato a Daniela Iavarone e Paolo Maccario, invita tutti ad accendere nei nostri cuori e con le nostre vite, una luce di accoglienza, di speranza, di incontro e di libertà contro tutte le forme di schiavitù e lo fa con due iniziative.
La prima è per domenica 11 febbraio; tutte le parrocchie e le comunità religiose della Diocesi sono invitate a recitare, durante la celebrazione eucaristica, la preghiera contro la tratta accompagnandola con un gesto simbolico: l’accensione di una candela.
Inoltre lunedì 19 febbraio, alle 21, nella parrocchia Nostra Signora di Lourdes, il vescovo Francesco Ravinale guiderà la veglia diocesana di preghiera contro la tratta.
Ulteriori informazioni (e materiale documentale) sul sito http://preghieracontrotratta.org/