Da un mese Giulia Marchisio non può più allenarsi (e tantomeno gareggiare). Chi è Giulia? Giulia è una ragazzina di 16 anni, affetta dalla nascita da una grave disabilità che le consente di utilizzare solo il piede sinistro. Giulia gioca a “boccia paralimpica”, uno sport che si avvicina alle bocce ma che per essere praticato necessita di una speciale rampa e di alcune assistenti che aiutano l’atleta a lanciare la boccia. Giulia è talmente brava in questo sport che a ottobre si è classificata quarta agli European Paralympic Youth Games di Genova.
Giulia non può più praticare il suo sport preferito perché non ha più la rampa e la sezione del Pegaso di cui faceva parte è stata chiusa.
A determinare questa situazione è stata la partecipazione di Giulia al 1° Memorial “Giovanni Spreafico”, meeting interregionale che si è disputato a Nova Milanese sabato 10 marzo. In questa gara Giulia difende i colori del GSH Pegaso, società per cui è tesserata.
Giulia arriva nella palestra di Nova Milanese accompagnata dai genitori, dalle sue assistenti, dal responsabile della sezione “Boccia Paralimpica” del Pegaso Francesco “Cico” Villata e dal campione di bocce astigiano Aldo Macario che da ottobre segue l’atleta negli allenamenti settimanali alla palestra di corso Genova. Tutti arrivano a Nova Milanese con mezzi propri e non con il pulmino del Pegaso (pare negato dalla società). A un certo punto in palestra si presentano la presidente del Pegaso Ilaria Castino e il tecnico (della sezione pattinaggio) Lidia Nargi che dicono di voler verificare il rispetto di alcune regole. Ne nasce un battibecco, la gara viene interrotta, Giulia si agita e, quando la gara riprende, non è più serena. Dunque non riesce più a giocare tranquillamente: la sua gara si conclude con un quarto posto.
Il giorno dopo quest’episodio il direttivo del Pegaso si riunisce e decide di sollevare dall’incarico Francesco Villata, di chiudere la sezione “boccia paralimpica” e di chiedere ai genitori di Giulia la restituzione della rampa (di proprietà dell’associazione di volontariato astigiana).
La presidentessa del Pegaso Ilaria Castino spiega che a Nova Milanese non sono state rispettate alcune regole: su tutte, la mancata assicurazione delle due assistenti di Giulia (“coperte” solo quando vengono effettuati gli allenamenti ad Asti). Inoltre, sottolineano dal Pegaso, il responsabile della sezione “boccia paralimpica” non avrebbe comunicato i nomi delle persone che avrebbero partecipato alla trasferta lombarda. Infine, il Pegaso fa sapere che la chiusura della sezione “boccia paralimpica” non è irrevocabile, che si sta cercando un nuovo tecnico e che una volta trovato la sezione potrà riaprire e Giulia potrà riprendere gli allenamenti.
I genitori di Giulia ribattono che tutti quelli presenti in palestra erano assicurati dall’organizzatore della gara (cosa peraltro normale) e che a Giulia è stato fatto un grande torto. Parlano di “diritti negati” ad un’atleta che ora non può più praticare il suo sport preferito e accusano il Pegaso di non aver fornito argomentazioni valide a supportare la chiusura della sezione di cui faceva parte Giulia.
In questa triste situazione per fortuna una buona notizia c’è. E’ l’apertura di una sottoscrizione con cui si intende raccogliere fondi per poter permettere a Giulia di riavere una rampa con cui allenarsi. Il codice Iban sul conto postale aperto per questa causa è IT42O0760110300000037995289.
Antonella Laurenti