Sette rapine nel giro di poche settimane, alcune avvenute nella stessa giornata, fatte con l’unico scopo di procacciarsi i soldi per acquistare la droga. La polizia di Asti ha arrestato cinque persone, di cui due minorenni, ritenute responsabili di gravi episodi, borseggi sotto la minaccia di armi e rapine come quella costata la vita a un’anziana aggredita e spintonata in via Prandone nell’aprile scorso. La vittima era stata raggiunta alle spalle da due donne, come si desume dai filmati delle telecamere di sorveglianza installate in zona, che l’avevano spintonata e fatta cadere bruscamente a terra per portarle via la borsetta. Dopo alcuni giorni di ospedale l’anziana era spirata e proprio questo gravissimo episodio aveva fatto scattare le indagini della squadra mobile. Un lavoro lungo “fatto con la pancia a terra e senza sosta”, come ha dichiarato il dirigente della squadra mobile Loris Petrillo, che ha messo insieme sette rapine in tutto, almeno quelle contate fino ad ora dalla polizia.

Proprio la sera della rapina di via Prandone, il 26 aprile, un ragazzo astigiano che aveva risposto a un annuncio a luci rosse, era stato aggredito e rapinato in un appartamento di corso Alfieri. Il 5 maggio invece la polizia astigiana ha contato altre tre rapine, una nello stesso corso Alfieri ai danni di una 54enne minacciata con un martello, l’atra in un negozio di corso Alla Vittoria dove la commerciante, 74 anni era stata intimidita con una pistola scacciacani, l’ultima in corso Volta dove un 72enne era stato rapinato del portafoglio.

Poi il 12 maggio una donna di 87 anni era stata scippata della collanina in corso Alessandria. In questo caso la donna era caduta ma non aveva riportato gravi ferite. L’ultima rapina della conta era avvenuta il 23 maggio in via Sant’Evasio, vittima un’anziana di 79 anni.

Per gli investigatori questi episodi portano la firma di cinque soggetti, che gravitavano intorno all’appartamento di corso Alfieri teatro di una delle rapine. Il gruppo, composto da italiani già noti alle forze di polizia, non agiva in branco, ma tutti e cinque si sono macchiati di rapine e scippi. In particolare le due donne, di cui una minorenne, sono accusate anche di omicidio preterintenzionale visto che la loro aggressione aveva causato la morte di una pensionata.

Per gli investigatori della mobile che nel corso delle indagini si sono avvalsi di numerose testimonianze e dei filmati delle telecamere pubbliche e private presenti in città, il movente è da ricercarsi nella tossicodipendenza dei soggetti ora raggiunti da custodie cautelari in carcere. Le rapine servivano infatti per racimolare denaro o preziosi facilmente piazzabili sul mercato nero, per comprare poi droga da consumare nell’immediatezza.

“Se qualcuno in quello stesso periodo ha subito una rapina e non ha avuto il coraggio di denunciare lo invitiamo a presentarsi in questura per capire possa essere stata commessa dagli arrestati”, ha spiegato Petrillo sottintendendo quindi che le indagini non sono chiuse.

Gli arrestati verranno interrogati nelle prossime ore.