Un sollecito intervento della Regione nei confronti di Poste italiane, affinchè vengano assicurati orari di apertura degli uffici più ampi e tali da raccogliere le esigenze dell’utenza e del territorio: è questa la richiesta avanzata, con un’interrogazione, da Mariangela Cotto, vicepresidente del Consiglio regionale ed esponente Pdl, dopo le segnalazioni provenienti da numerosi comuni astigiani, da amministratori, cittadini e aziende sui disservizi postali. Un problema che nell’Astigiano riguarda soprattutto frazioni come Motta di Costigliole, Vaglierano e Revignano ma anche comuni come Castagnole delle Lanze.
“Comprendo le esigenze commerciali delle Poste – dice Cotto – che ormai si sono trasformate in una multiservizi, che pare dedicarsi a fare di tutto. Però proprio le Poste italiane sono titolari del servizio universale di gestione della corrispondenza, assegnato in concessione dallo Stato. Non si tratta dunque di una società privata che può svolgere solo i servizi che più le convengono. Qualcuno dovrebbe spiegare come si possa ritenere espletato il servizio universale, cioè rivolto uniformemente a tutti i cittadini, se nei piccoli centri le Poste restano aperte solo due o tre giorni alla settimana”.
I problemi di disservizi postali, a causa dei tagli di organico, sono frequenti nella nostra Regione, “ma finora riguardavano prevalentemente – prosegue Cotto – le aree montane con popolazione ridotta. Oggi invece le chiusure degli uffici per diversi giorni alla settimana toccano anche centri popolosi, dove sono presenti attività produttive che risultano molto penalizzate. Ma la mia preoccupazione maggiore va alle fasce sociali più deboli, agli anziani che si servono delle Poste per la pensione o per altre incombenze e che non possono recarsi, per mancanza di mezzi privati o per la carenza di trasporti pubblici, in altri centri”.
Cotto chiede dunque alla Giunta regionale di convocare i vertici piemontesi delle Poste, unitamente ai sindaci dei comuni interessati, per fare il punto della situazione, “sottolineando l’esigenza di un maggiore impegno per garantire la presenza effettiva del servizio. Poste italiane ha, a mio avviso, grandi potenzialità per sviluppare anche l’attività di banca del territorio, nei confronti dei piccoli risparmiatori, ma non può trascurare in questo modo i nostri centri minori”.