Come ogni anno torna puntuale il 2 gennaio la storica Fagiolata di San Defendente di Castiglione organizzata dalla pro loco. Appuntamento alle 10 con le musiche popolari, tradizionali e brandi; alle 10.30 la S. Messa e al termine la sfilata rievocativa in costume. Alle 11.30 gli sfilanti, la “Confaternita dei Batì e i ragazzi della leva del 2000 accompagnati da un gruppo musicale e dal Gruppo Sbandieratori e Tamburini del rione Viatosto raggiungeranno piazza S. Defendente e alle 12 benedizione dei legumi delle “Carità” e distribuzione della minestra.

La storia della fagiolata

Distribuire ai poveri un’emina di legumi, “Et minam unam leguminum pauperibus erogare” così, proclama l’atto notarile del 1200 con il quale si fa risalire la più antica tradizione di Castiglione d’Asti.
Nel corso dei secoli la tradizione è proseguita, dapprima sotto la guida della Confraternita del Suffragio di S. Antonio (I Batì) e dal 1917 in poi dai ragazzi di leva.
I documenti storici conservati presso l’archivio parrocchiale, testimoniano che in occasione della festa di San Defendente, cioè il 2 gennaio di ogni anno, immancabilmente erano distribuiti ai poveri del paese e delle zone limitrofe i “fagioli” cotti.
La continuità di tale iniziativa è confermata da documenti storici risalenti 1766 è, infatti, il rettore della Confraternita del Suffragio eretta in Castiglione, che si doveva occupare del “condimento dei fagioli raccolti per colletta e soliti a farsi cuocere il 2 gennaio”.
Disposizione che negli anni successivi, ad esempio, è riscontrata nel rendiconto annuale del 1850 sottoscritto dal Rettorato di Masoero Domenico.
Infatti, nella parte del rendiconto attivo (entrate) si conferma che la colletta (questua) e l’incanto sono praticati per la raccolta di fondi.
Si scopre che oltre alla “limosina” raccolta in chiesa in onore si San Defendente pari a 0,29 centesimi, altre entrate erano garantite dall’‘incanto – “ legumi incantato li 2 gennaio coppi 4 pari a lire 2,09 – grano turco incantato li 2 gennaio mine 1 a lire 2 e 7 cent. per mine, pari a lire 2,79.
Altre risorse economiche derivavano . – dal bosco incantato nel giorno di San Defendente per lire 2.
E ancora in documenti del 1858, Rettorato di Paolo Mastallone, si evince, che nulla era buttato e riutilizzato tantè che nelle entrate oltre ……la colletta fatta in onore di San Defendente il 2 gennaio, consiste in un’emina, un coppo e un terzo di coppo di meliga venduta in ragione di lire 2,40 e che i fagioli sopravanzati dalla colletta, dopo la solita distribuzione delle solite tre mine e coppi cinque e mezzo venduti a lire 3,75 ciascuna emina, si è ricavato lire 2,80.
Non basta in un altro documento del 1854, rettore Accomasso Giuseppe, si scopre che venivano “colettati” anche i ceci e messa all’incanto oltre la legna anche la cenere.
Nel resoconto annuale nella voce “ passivo” (uscite) le spese, sostenute per la festa di San Defendente del 2 gennaio dell’anno 1855, sono riferite all’acquisto: di due once di lardo a centesimi 75 la libra, per una spesa complessiva di lire 2,30 – speso in libre 2 d’olio di olive a cent. 0,80 la libra pari a lire 1,60 – speso per cipolla, pepe e cannella 0,39 mentre per il sale 0,50 centesimi.
Inoltre era solito il 2 gennaio sparare i mortaretti, infatti, ogni anno si riscontra la spesa per l’acquisto di polvere da sparo per li mortaretti e che a conclusione della festa, per tre messe celebrate nella cappella di San Defendente, per conto della Compagnia del Suffragio, come consta dalla ricevuta emessa da Giovanni Morosino, si è speso lire 6,00.
La festa del 2 Gennaio è un dato certo, si teneva nella chiesetta di San Defendente e nelle sue vicinanze (demolita negli anni 1970, inizio) che tra l’altro, come si precisa un documento del 1750 del 23 agosto in occasione di una “visitazione” Pastorale all’interno erano conservate in una teca di argento con la parte anteriore di cristallo la” sacre reliquie ex ligno santissime crucij “ e in una più piccola teca di ”auricalco” ottone e di forma ovale . munita anche’essa, nella parte anteriore di cristallo è conservata la reliquia “ ex femore santo Defendentij Martyrij”.
Tutto cio è confermato ulteriormente in un documento della visita Pastorale del 30 settembre 1872 dal sacerdote Carlo Quirico Priore nato a Piea il 6 febbraio 1820 e conferito a Castiglione d’Asti, con Bolla Papale, in data 15 giugno 1863.
.Infatti in tale occasione il Priore citato espone alla S.E.M.V. Amentore Lobetti …………,che Il numero delle anime che risiedono a Castiglione sono 900 e le famiglie172, e che nella chiesa di San Defendente si fa la festa il 2 gennaio col canto della messa indi benedizione dei fagioli cotti che poi si distribuiscono ai poveri a una certa distanza dalla chiesa sufficientemente adiacente.
Tornando ai giorni nostri dagli anni ottanta la Pro loco “LA Castiglionese” collabora con i coscritti cercando di mantenere le caratteristiche peculiari della Fagiolata, quali la questua dei fagioli, la data della manifestazione, la lenta cottura (tre ore e mezzo) su fuoco a legna in grossi paioli di rame sulla piazza S. Defendente, la S. Messa con la benedizione e la distribuzione gratuita a tutti i presenti.
Per la preparazione della zuppa si è arrivati a utilizzare circa 700 Kg. di fagioli borlotti, corona e ceci, conditi con abbondanti cotenne,piedini,code,costine, cotiche di maiale e cotti in circa 65 “caudere”.
Il programma della giornata prevede ,ogni anno , alle 10,30 la S. Messa cui segue il corteo storico formato da figuranti in costumi medioevali e dalla compagnia dei Batì.
La manifestazione termina con l’esibizione della Banda musicale “ Canalensis Brando “ che accompagna con “curente” e “brandi” i coscritti della leva 2000 e infine, alle ore 12, la distribuzione dei legumi cucinati , secondo, l’antica ricetta,a tutti i presenti.

Da alcuni anni La Storica Fagiolata di San Defendente di Castiglione d’Asti ha voluto sostenere quelle associazioni che si occupano di offrire sostegno a chi ‘ in difficoltà ed anche quest’anno, in segno di solidarietà disporrà una , come è consuetudine, una donazione all’Ente Comunale di Assistenza oltre a riservare un contributo all’ANFFAS di Asti che sostiene, aiuta le persone in difficoltà e disabili oltre a sostenere e tutelare i loro diritti.