Asti ricorda la Liberazione. Giovedì 25 anche la nostra città, come da tradizione, ricorderà l’anniversario della fine dell’occupazione nazifascista che aveva contrassegnato l’ultima fase della seconda guerra mondiale.
Alle 8.30 le celebrazioni partiranno dal Cimitero cittadino di viale Don Bianco con la Santa Messa al Sacrario dei Caduti per la Liberazione tenuta da Mons. Francesco Ravinale, vescovo emerito di Asti. Oltre alla lettura di alcuni brani delle commoventi lettere dei condannati a morte verrà reso omaggio alla tomba di Francesco Rosso, che partecipò alla Resistenza con il nome di battaglia di “Perez”, e dopo la guerra fu primo presidente dell’Anpi (Associazione nazionale dei partigiani) di Asti. Gli omaggi ai monumenti che ricordano i caduti per la libertà proseguiranno con la Stele nel Bosco dei Partigiani (ore 9.30) e con il Cippo dei Giardini Pubblici (ore 10); quest’ultimo sarà accompagnato dall’orazione di Guido Cardello, vicepresidente Anpi Asti. Subito dopo verrà formato il corteo che percorrendo viale alla Vittoria raggiungerà piazza I maggio; dopo la deposizione dei fiori davanti al Monumento ai Caduti il corteo proseguirà attraverso corso Alfieri e via Gobetti fino a concludersi in piazza San Secondo. Nella piazza, dopo il saluto del presidente dell’Anpi locale Paolo Monticone, i giovani leggeranno alcuni dei principali articoli della Costituzione, documento in cui sono stati racchiusi i valori custoditi dai resistenti durante i 20 anni di regime fascista e la successiva occupazione militare. L’ultimo intervento sarà quello del sindaco Maurizio Rasero. In piazza San Secondo sarà presente anche la Banda Municipale “Cotti”, che con i suoi interventi musicali occuperà gli intervalli e lka conclusione della manifestazione.
I festeggiamenti dell’odierna edizione avranno un prologo la sera di mercoledì 24 alla Casa del Popolo di via Brofferio. A partire dalle 21.30 andrà in scena lo spettacolo “prigioniero. Antonio Gramsci. Un racconto teatrale”, diretto e interpretato da Aldo Delaude su testo di Laurana Lajolo. La rappresentazione sarà basata sull’ultima fase della vita del fondatore del Partito Comunista Italiano, condannato a una lunga pena detentiva dal Tribunale Speciale fascista.
Michele Cascioli