Dopo le elezioni Regionali dello scorso 26 maggio, Alberto Cirio è il nuovo governatore del Piemonte. Ex vicesindaco di Alba, parlamentare europeo negli scorsi 5 anni, come candidato del centrodestra ha raggiunto quasi il 50% dei voti. Sostituirà il presidente uscente Sergio Chiamparino (PD).
Alberto Cirio, ora si trova nella stanza dei bottoni…
È una sala in cui bisognerà “schiacciare i bottoni” giusti, ad iniziare da quello del lavoro. Dobbiamo garantire ai piemontesi l’occupazione, in primis quella qualificata. Durante la campagna elettorale ho incontrato tante persone in cerca di un lavoro o precarie. Questo non è dignitoso per le famiglie e per i piemontesi. La nostra Regione è quella al nord che cresce meno e che ha tassi di disoccupazione più alti. Bisogna intervenire subito per rilanciare le industrie e l’occupazione, partendo da agricoltura e turismo.
Parlando di agricoltura i dati di quest’anno parlano di una perdita sul mercato del Moscato di quasi 2 milioni di bottiglie. Cosa si può fare per prevenire un crollo del reddito agricolo?
Difendere la Pac (Politica Agricola Comune) per prima cosa. Quando ero in Commissione Agricoltura a Bruxelles abbiamo difeso il sostegno al reddito agricolo. Queste strategie servono a curare le crisi di mercato, ma al di là di questo con l’assessore all’agricoltura che nominerò bisognerà trovare una soluzione per il futuro. Si preverrà ulteriori problematiche con una promozione costante e intensificata, rimanendo in contatto con le aziende, che sono quelle che vanno sul mercato. I fondi europei dell’Ocm vini saranno vitali per questo.
Come vede il Piemonte tra 5 anni?
Mi auguro che sia meglio di come lo vedo adesso. So che sarà difficile, ma sono consapevole di avere un progetto chiaro e una squadra piena di energia. I miei assessori dovranno essere presenti e disponibili, che abbiano a che fare con un sindaco, un politico o un cittadino, essere competenti e preparati e vivere con i piedi per terra, capire le difficoltà della gente. La politica deve risolvere i problemi veri delle persone. La gente mi ha votato perché spera in un’occupazione per il figlio, che non vengano tagliati i posti letto in ospedale, di vivere sicuri nelle proprie città.
Danilo Bussi
L’intervista completa verrà pubblicata sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 31 maggio 2019.