Era il 25 novembre 1899, quando su impulso del vescovo bergamasco Giacinto Arcangeli, la Gazzetta d’Asti pubblicò il suo primo numero. Sotto l’alta benedizione del pontefice Leone XIII il settimanale diocesano si affacciava così nel panorama editoriale di Asti che allora poteva contare anche su “Il Cittadino”, d’ispirazione liberale rivolto al ceto borghese astigiano, e “Il Galletto”, d’ispirazione socialista.
Un periodico religioso, politico e amministrativo, come troneggiava nella prima pagina del primo numero, che quest’anno spegne 120 candeline, confermandosi il giornale d’informazione più longevo della provincia di Asti.
Un percorso, quello della Gazzetta d’Asti, che ha attraversato più di un secolo, che ha raccontato la storia di una comunità che è anche quella di un Paese, di una società e che è arrivato fino ad oggi, in un momento in cui l’informazione corre sui social network e si confronta sempre più spesso con le fake news e la velocità di pubblicazione delle notizie. Un mondo dell’informazione molto diverso che sta cambiando sempre più velocemente e che merita delle riflessioni.
L’invito a ripensare il rapporto tra “community” e “comunità” arriva proprio dal Santo Padre che nel messaggio per la 53^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali ci sprona a guardare in una prospettiva contro corrente. «Siamo membra gli uni degli altri» (Ef 4,25) è il riferimento guida per “riflettere sul fondamento e l’importanza del nostro essere-in-relazione e a riscoprire, nella vastità delle sfide dell’attuale contesto comunicativo, il desiderio dell’uomo che non vuole rimanere nella propria solitudine”.
Il contesto attuale chiama tutti noi a investire sulle relazioni, ad affermare anche nella rete e attraverso la rete il carattere interpersonale della nostra umanità e quindi valorizzare ogni possibilità che porta all’incontro.
Per meglio comprendere il valore di questo messaggio e per documentare in concreto questi elementi di relazione, ma anche per festeggiare l’importante compleanno della Gazzetta d’Asti venerdì 31 maggio, alle 17.30, nello Spazio san Giovanni di via Natta, ad Asti, è prevista tavola rotonda proprio sul tema della comunicazione. A guidare i lavori Chiara Genisio, direttore dell’Agd, Agenzia Giornali diocesani del Piemonte e vicepresidente Fisc, Federazione Italiana Settimanali Cattolici, che si concentrerà sui contenuti del messaggio di papa Francesco, Nicoletta Fasano, ricercatrice dell’Israt che racconterà di come il settimanale diocesano abbia creato relazione raccontando il tragico evento della Prima Guerra Mondiale, e don Vittorio Croce, direttore dal 1976 del della Gazzetta d’Asti che farà da cicerone in un viaggio nei primi 120 anni di vita del giornale.
La tavola rotonda di venerdì sarà solo il primo di una serie di appuntamenti per onorare degnamente il grande compleanno della Gazzetta d’Asti che troverà il suo culmine a novembre con una singolare festa di condivisione per guardare a nuovi traguardi.