Affonda le radici nell’Astigiano l’indagine della DDa di Bari che ha portato all’arresto di una cinquantina di persone, facendo emergere la presenza di una mafia autonoma a San Severo, indipendente da quella di Foggia. I poliziotti della 1^ Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Asti, hanno infatti arrestato il presunto boss Roberto Nardino proprio in città. L’uomo, al termine di un prolungato e ininterrotto servizio di pedinamento, è stato individuato in un appartamento nella zona est di Asti; era in città per motivi familiari, spiegano gli inquirenti. Al momento dell’irruzione nell’appartamento da parte degli uomini della Squadra Mobile, non ha opposto resistenza. Dovrà rispondere alle accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla commissione dei reati quali estorsione, traffico internazionale di sostanze stupefacenti e illecita detenzione di armi da guerra (tre kalashnikov e un revolver).
Le indagini, dirette dalla Dda di Bari e condotte dalle squadre mobili di Bari e Foggia, coordinate dal Servizio Centrale Operativo di Roma, sono state avviate nel 2015 a seguito di alcuni fatti di sangue verificatisi a San Severo di Foggia, dovuti a un regolamento di conti operato verosimilmente per la spartizione del fiorente mercato degli stupefacenti provenienti dal mercato olandese, e destinati a tutto il territorio italiano. E’ la prima volta che viene contestata l’associazione di tipo mafioso alla criminalità organizzata di San Severo, riconosciuta come autonoma e indipendente rispetto alle organizzazioni mafiose di Foggia.
L’operazione Ares ha portato all’arresto di una cinquantina di persone far Puglia e le province di Milano, Rimini, Fermo, Ascoli Piceno, Campobasso, Pescara, Teramo, Napoli e Salerno e ha sgominato i clan La Piccirella e Nardino, dediti al traffico di droga dall’Olanda e dalla Campania, alle estorsioni, ai danneggiamenti.
L’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere nei confronti di Nardino è stata emessa in data 22 maggio 2019 dal Tribunale di Bari su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Bari e della Procura della Repubblica di Foggia. Nei prossimi giorni verrà delegato in rogatoria al Gip del Tribunale di Asti l’interrogatorio di garanzia.
Si escludono al momento collegamenti con la criminalità astigiana.