Pubblichiamo il diario di viaggio della nostra collaboratrice Bianca Vercelli in cammino verso Santiago di Compostela
Giorno 4 e 5: Viana do Castelo-A Guarda
A Guarda-Baiona
Tra qualche imprevisto di comunicazione e di tempistiche, riesco finalmente a scrivere il resoconto delle due giornate appena passate. Il quarto giorno di cammino, dopo aver percorso 27 km tra passeggiate sul lungomare e boschi pendenti, siamo giunti Caminha, ultima cittadina portoghese del Cammino. Abbiamo deciso all’ultimo momento di salire sul piccolo traghetto che ci avrebbe condotti sulla sponda opposta, già spagnola, non tenendo conto che il primo ostello disponibile per pernottare si trovava a 3 km dal porto. Ci siamo fatti coraggio, gambe (doloranti) in spalla e, tra risate dettate dalla stanchezza e canzoni cantate a squarciagola per non pensare ai km, siamo finalmente arrivati. Non sapevamo, tuttavia, che la serata che ci aspettava sarebbe stata una delle più belle: insieme a Martin, un ragazzo tedesco, e Lucia abbiamo cucinato una “pasta all’italiana” per tutti, stappato una bottiglia di vino e chiacchierato fino a tardi. La mattina dopo (lo ammetto, non ci siamo svegliati alle 5:30…) ci aspettavano 28 lunghissimi km. Il problema, però, non è stata la quantità di strada: i 28 km in questione erano un insieme di lunghe autostrade sotto il sole e ripide salite che scavallavano monti. Arrivati alla cittadina di Baiona, tuttavia, tutti i nostri sforzi sono stati ripagati. Per un caso fortuito l’ostello in cui alloggiavamo festeggiava un anno dall’apertura e ha messo a disposizione dei pellegrini un ricco buffet, coincidenza coronata dal fatto che in questi giorni in Spagna si festeggia San Juan. La spiaggia di Baiona era infatti gremita di pellegrini e abitanti del luogo che aspettavano la mezzanotte per dare inizio ai festeggiamenti, creando un’atmosfera magica con un tramonto spettacolare. In quel momento, quando si è sulla spiaggia con i propri compagni di viaggio, a guardare i colori del cielo e ascoltare il rumore del mare, dimentichi tutto: le salite, il sudore, il male alla caviglia (sì, mi fa ancora male…), le autostrade e le veschiche sui piedi. Il quel momento sei davvero in pace con te stesso, il resto non importa.