Verrà recitato domani, domenica 4 agosto, alle 21 nella chiesa parrocchiale di Mombercelli il rosario per la morte di don Francesco Cartello, storico parroco del paese. Il funerale si terrà invece lunedì, alle 16.30 sempre nella chiesa di San Biagio. Don Franco si è spento nel pomeriggio di venerdì all’ospedale “Le Molinette” di Torino dove era ricoverato da qualche giorno. Una notizia che ha destato molto cordoglio nella Diocesi e nella comunità di Mombercelli che in don Franco non vedeva solo una guida spirituale ma un vero e proprio pilastro.
Nato a Gorzano di San Damiano l’8 luglio 1943, era stato ordinato sacerdote il 25 giugno 1967. Poco dopo, nell’ottobre del 1968 era arrivato in paese, prima come viceparroco e poi come parroco, dal 1974 dopo la scomparsa del canonico Giuseppe Aliberti. Prima di quell’incarico era stato viceparroco a San Pietro di Villanova.
Ma è stato alla comunità di Mombercelli che ha dedicato la sua intera esistenza. Uomo di grande fede, aveva dato un forte impulso alla vita associativa di Mombercelli, fondatore del museo dell’arte e del gruppo Avis di cui è stato anche presidente. Grande impegno lo aveva dedicato anche all’attività sportiva giovanile, in particolar modo alla pastorale giovanile e all’oratorio, e a quella associativa in generale.
Fra i suoi innumerevoli incarichi era stato assistente ecclesiastico del Centro Sportivo Italiano, Consigliere ecclesiastico provinciale della Coldiretti, membro del Consiglio Pastorale e Consigliere dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero. Ha insegnato religione nelle scuole medie e prima per un periodo anche storia dell’arte all’istituto Marello, appagando così la sua sete di cultura e il suo amore per la letteratura e la storia dell’arte.
Per molti anni ha collaborato con la Gazzetta d’Asti.
Nel dicembre scorso aveva festeggiato i suoi 50 anni di attività pastorale a Mombercelli, nella parrocchia di San Biagio, nel centro del paese, una vera festa a cui si era unita l’intera comunità. Tutti hanno voluto celebrare questo storico traguardo, un momento che si può definire il suo “testamento spirituale”.
Don Cartello amava molto Mombrecelli tanto che faceva fatica a lasciarla. A chi gli diceva di più spesso ad Asti lui rispondeva che “Mombercelli dista da Asti come Asti dista da Mombercelli” anche se in realtà era un grande appassionato di viaggi e pellegrinaggi che organizzava personalmente coinvolgendo anche altre parrocchie.
Per oltre quattro decadi ogni anno ha visitato le chiese romaniche piemontesi assieme a don Vittorio Croce, don Alessio Michele parroco di Castelnuovo Calcea mancato nel 2016 e a cui era molto legato e a don Domenico Valsania, ora parroco di Montafia.
“Voce splendida, parola fluente, carattere forte e sincero, don Cartello lascia un grande vuoto a Mombercelli e nell’intera Diocesi”, lo ha ricordato don Vittorio Croce, direttore della Gazzetta d’Asti.
Nella sua Mombercelli ha voluto e attuato la costruzione della chiesa della Piana, dedicata alla Madonna di Fatima e consacrata da monsignor Severino Poletto e ha lavorato per tenere vivo l’interesse anche per le chiese di borgata.
Uno degli ultimi suoi sforzi è stato dedicato alla ristrutturazione della canonica e della chiesa di San Biagio.
Uomo buono, punto di riferimento per i mombercellesi, ma anche per l’intera Diocesi, don Cartello verrà ricordato anche per il suo spiccato senso dell’umorismo, per il suo tifo per la Juventus, per le sue battute e per la sua forza di carattere.