Ha avuto una voce astigiana la Maratona fenogliana che, sabato 7 settembre, ha fatto tappa alla Cascina del Pavaglione di San Bovo (Castino) per poi concludersi, il giorno dopo, ad Alba.
Nel luogo in cui Beppe Fenoglio ha ambientato le vite grame della Malora, Mario Renosio ha parlato dell’Armistizio (“Tutti a casa: l’8 settembre 1943 nelle Langhe”), ricostruendo il contesto di quei giorni: in tanti pensarono che la guerra fosse finita e invece seguirono lo sbandamento delle forze armate, l’occupazione tedesca e l’internamento di centinaia di migliaia di soldati italiani nei campi in Germania.
“A 36 ore dalla proclamazione del’Armistizio tra il Governo Badoglio e le Forze Alleate – ha ricordato il direttore dell’Israt – i tedeschi erano già ad Asti, dove lasciarono un presidio per proseguire verso il Cuneese e prepararsi, il 19 settembre, alla prima strage di Boves”. La guerra civile in un’Italia affamata, le deportazioni di 9 mila ebrei e 25 mila antifascisti e partigiani, la Resistenza (a cui partecipò anche Fenoglio e che su di essa scrisse pagine antiretoriche e antieroiche), la repressione nazi-fascista, la protezione assicurata dai contadini ai ribelli e finalmente la Liberazione fu tutto quello che venne dopo.
Renosio lo ha raccontato anche attraverso le parole dello scrittore albese, leggendo brani da “Il partigiano Johnny”, mentre un video ha regalato le voci dei testimoni su ciò che, all’indomani dell’8 settembre, avvenne ad Alba e nelle Langhe.
Anche Margherita Fenoglio, figlia dello scrittore e presidente del Centro studi albese, ha voluto portare una propria riflessione, convinta dell’importanza della storia per la formazione dei giovani, ma preoccupata che di quegli avvenimenti di quasi ottant’anni fa se ne parli, in classe, ancora troppo poco.
Pubblico attento e coinvolto in considerazioni sulla capacità e possibilità della scuola di costruire coscienze critiche nel non facile periodo storico che stiamo attraversando. Tema che gli organizzatori della Maratona (Associazione Terre Alte, Centro Studi Beppe Fenoglio, Anpi di Alba) hanno lasciato intendere di voler continuare ad approfondire.