La consigliera regionale Angela Motta è intervenuta stamane all’Istituto Monti per confrontarsi con gli studenti sul problema della violenza alle donne. L’incontro, nell’ambito del progetto “Scuola a colori”, ha coinvolto le classi 3A e 3B dell’indirizzo Socio-psico-pedagogico e la 3B del Liceo Scienze Sociali.
A ogni studente è stato distribuito il pieghevole “Rompi il silenzio” che la consigliera ha realizzato in quattro lingue (italiano, albanese, arabo, rumeno) con i numeri di prima emergenza per le donne vittime di stupro o maltrattamento. L’esponente del Pd ha insistito, in particolare, sul problema della violenza domestica: “Un fenomeno – ha ricordato – che anche nell’Astigiano continua a restare per gran parte sommerso e che coinvolge sia le donne astigiane che straniere. Quest’ultime, rispetto alle prime, hanno sicuramente meno informazioni e mezzi per denunciare chi fa loro del male. Non dimentichiamo che spesso si subisce in silenzio per paura di perdere i figli”.
Numerose le domande che gli studenti hanno rivolto a Angela Motta per approfondire le dinamiche che impediscono alle vittime di ribellarsi alla violenza. La consigliera ha poi ricordato le iniziative attuate dalla Regione per sostenere le donne in difficoltà: tra queste l’istituzione del fondo di solidarietà (un milione di euro) per garantire il patrocinio legale gratuito a chi decide di fare denuncia e il progetto Iris, attuato con il Gruppo Abele, per offrire uno spazio di accoglienza alle persone costrette a prostituirsi.
Avrà un seguito il progetto “Ti amo… da morire”, attuato insieme all’Ordine dei giornalisti del Piemonte e Valle d’Aosta, per studiare come il problema della violenza alle donne (20 mila casi denunciati in Piemonte tra il 2005 e il 2007) viene comunicato dai mezzi di informazione locali.
Insieme a Angela Motta è intervenuto al Monti anche Sergio Durando, educatore torinese, che ha successivamente discusso con i ragazzi il film “Quando sei nato non puoi più nasconderti” proiettato a inizio mattinata.