Foltissima la rappresentanza degli astigiani che chiedono al Comune di non tagliare i fondi all’Israt presente al Consiglio Comunale, terminato a notte fonda di ieri giovedì 4 dicembre. Purtroppo, la speranza dei molti che hanno fatto quasi mattina assieme ai consiglieri è stata disattesa. L’emendamento presentato dalla minoranza è stato bocciato e i tagli si faranno.
“I costi dell’ente sono elevati – spiega il sindaco Maurizio Rasero – su cui il Comune di Asti interviene facendosi carico anche delle quote di quei Comuni che partecipano all’ente ma non pagano. Pur non facendoci più carico di queste quote, noi continueremo a intervenire con finanziamenti assai maggiori di altri comuni d’Italia, alcuni Medaglia d’oro della Resistenza”.
La volontà è di continuare a finanziare l’Israt per il triennio a venire con circa 22.500 euro, aprendo, nel frattempo, un tavolo con alcune proposte tese ad aumentare gli incassi e a diminuire le spese. Il Comune di Asti si farà carico del segretario dell’Israt con un suo sirigente, a costo zero. Si cercheranno alternative a minor costo all’attuale contabilità. Si cercherà di sensibilizzare i Comuni già partecipanti, tentando di coinvolgernne altri . Il taglio deciso dall’attuale Giunta è pari a circa la metà del preesistente stanziamento e, fra i “manifestanti” serpeggia il pensiero che “la decisione economica mascheri una volontà politica, perché non è con 20.000 in meno, spesi per cultura e storia, che si salva il bilancio di un Comune come quello di Asti ma, anzi, il costo culturale, che tutti i cittadini pagheranno, sarà maggiore del risparmio”. Dal 2020 si prospetta per l’Isrtat un corsa a cercare nuovi fondi e a tagliare le spese.
“Si sarebbe potuto posticipare il taglio – conclude con amarezza Luciano Sutera, consigliere di minoranza Pd e relatore dell’emendamento proposto – affinchè l’ente avesse potuto stabilizzare la situazione economica nei tempi tecnici necessari”.
Paolo Viarengo