Venerdì 17 gennaio la Stagione Teatrale del Teatro Alfieri di Asti, realizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, continua con un altro sold-out annunciato: alle 21 andrà in scena in prima nazionale “La luna e i falò”, dal romanzo di Cesare Pavese, con Andrea Bosca. Regia di Paolo Briguglia, che firma con Andrea Bosca anche l’adattamento del testo, produzione BAM teatro.
Spiega il regista: “Il testo raccoglie lo smarrimento misto a malessere comune all’uomo contemporaneo. È un romanzo denso, una materia poderosa raccolta in 32 capitoli che ne fanno un’opera di grande valore, non sono letterario. Ambientato a ridosso della Liberazione, nelle Langhe sventrate dalla guerra appena alle spalle e dalla miseria di un territorio che prova a rimettersi sulle sue gambe, racconta del ritorno a casa di Anguilla, emigrato in America dove è riuscito a fare fortuna. Il suo è un viaggio a ritroso, tra i luoghi e le tracce dell’infanzia, che prova a riannodare tra memorie sbiadite ed emozioni perse, nel tentativo di riappropriarsi di una identità e sentirsi parte di una comunità originaria. Eppure, anche nella placida campagna, dove tutto sembra conservarsi e a cui il tempo sembra risparmiare intatta la bellezza delle colline e dei noccioli, come pure l’abitudine ancestrale dei falò, tutto è cambiato irrimediabilmente. C’è tanto del nostro essere giovani uomini in questo adattamento per il teatro che firmo insieme ad Andrea Bosca: l’inquietudine, l’essersi allontanati dai luoghi di origine, il modo difficile di gestire la maturità e di sentirsi a casa da qualche parte. Ho ritenuto opportuno raccontare il qui e ora della voce narrante, trasformando il palcoscenico nella piazza del paese su cui Anguilla – che “nessuno conosce e nessuno più riconosce” – fa il suo arrivo. Il pubblico diviene l’interlocutore curioso a cui restituire la memoria del proprio vissuto e quella di quei luoghi nei tempi della sua assenza. Emerge lo strato profondo che un autore immensamente grande come Cesare Pavese ha voluto rappresentare: il senso della vita, l’andarsene, il tornare, l’essere straniero, il bisogno di una identità radicata che si rifletta nelle persone, nei luoghi che ci hanno visto diventare uomini”.
Luci Marco Catalucci, costumi Tommaso Lagattolla, visual Chiara Maria Baire, foto Laura Farneti.
Ultimissimi biglietti disponibili (21 euro platea, barcaccia, palchi; 16 euro loggione), per informazioni e prenotazioni 0141.399057 / 399040, biglietteria Teatro Alfieri, aperta dal martedì al venerdì con orario 10,30-16,30. Prima dello spettacolo la Nims – Gruppo Lavazza, che ha avviato una collaborazione biennale con il Teatro Alfieri, offrirà il suo caffé agli spettatori nel foyer.