Martedì 17 alle 21 al Centro Culturale San Secondo, Francesco Gesualdi condurrà una riflessione sulla sobrietà e sulla solidarietà, parole chiave per l’assunzione di uno stile di vita responsabile verso l’ambiente e verso il prossimo, in modo particolare verso coloro che, colpiti dalla crisi economica, sono maggiormente in difficoltà.
Ma chi è Francesco Gesualdi? E’ un infermiere di professione che utilizza il suo tempo libero per coordinare e svolgere le attività del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano, in provincia di Pisa. Nel 1956, all’età di sette anni, entrò a Barbiana nella scuola popolare di don Milani dove vi rimase fino al 1967 quando la scuola chiuse per la morte del suo fondatore. A scuola, grazie alla straordinaria figura di don Milani, imparò che per ridare dignità a chi sta ai margini evitando l’assistenzialismo occorre seguire un percorso ove si procede per gradi. Al primo gradino si colloca la consapevolezza dei propri diritti. Al secondo l’acquisizione della capacità di difenderli o addirittura di conquistarli, se non ancora goduti, e al terzo la determinazione, la voglia assoluta di essere protagonisti della propria storia personale e collettiva. Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo è composto da tre famiglie che vivono insieme ma che non sono una comunità. Sono famiglie già impegnate sul fronte sociale tramite l’affido familiare, e sul fronte politico tramite l’attività sindacale, la cooperazione internazionale, il volontariato ma che hanno voluto fare un passo ulteriore creando un modello abitativo con spazi in comune e con un progetto comune. Sul piano dell’impegno sociale, le tre famiglie sono animate dalla convinzione che di fronte al disagio e all’emarginazione bisogna dare sempre due risposte: la solidarietà diretta e la politica. La prima per tamponare, la seconda per risolvere. Francesco Gesualdi ha pubblicato vari libri ed articoli riguardanti la negoziazione dei diritti umani, lo sfruttamento del lavoro minorile, il potere delle multinazionali, la crisi dell’occupazione, l’impoverimento a livello globale, il problema energetico, il debito del terzo Mondo, l’inquinamento e la distruzione dell’ecosistema. Promuove l’uso di strumenti come il consumo critico, la non collaborazione, il boicottaggio, il commercio alternativo, le ecotasse, la finanza solidale, le reti locali, la banca del tempo, lo sviluppo sostenibile, cercando in questo modo di favorire una rivoluzione degli stili di vita, della produzione e dell’economia. L’incontro con Gesualdi si colloca all’interno della riflessione sulla sobrietà lanciata con la pubblicazione dei quaderni pastorali n. 3 dal laboratorio diocesano delle Caritas parrocchiali e dal progetto culturale. La crisi in corso sta mettendo allo scoperto le debolezze di un mercato basato sul consumismo e sull’ingiusta distribuzione della ricchezza. Al contempo innesca in molti il desiderio di esprimere solidarietà ai più fragili. La serata che offrirà a tutti la possibilità di interrogarsi e di confrontarsi è stata promossa dalla Caritas diocesana in collaborazione con Aci, Acli, Acos, Agesci, Aimc, Amici dell’opera Milliavacca, Amci, Cav, Centro Missionario diocesano, Cepim, Cif, Effatà, Fism, Forum delle associazioni familiari, Granello di senape, Movimento per la vita, Pastorale giovanile, Progetto culturale, Tempi di fraternità, San Vincenzo de’ Paoli, Uciim, Ucid, Unitalsi, Ufficio pastorale del lavoro e Volti amici.
Beppe Amico