Anche stasera il sindaco di Asti Maurizio Rasero in una diretta Facebook ha parlato ai suoi concittadini.

“Ricordo sempre a tutti che quando cerchiamo di dire che dobbiamo rallentare il contagio è per aiutare le strutture sanitarie. Rispetto alla Lombardia possiamo cercare di evitare errori che sono stati fatti altrove. Alla base di tutto c’è la responsabilità dei singoli e la voglia di cercare di vincere questa battaglia contribuendo attivamente.

Rispettiamo i comportamenti prescritti: il primo è lo stare a casa. Da tutte le fonti arriva questa indicazione. Si esce con le scuse più diverse. Il mondo sta andando a rotoli.

Dall’Inps per esempio ci sono molti servizi garantiti online e sono stati creati centralini provinciali 014159120”.

Il sindaco sta cercando di girare come fanno le forze dell’ordine – Torretta, corso Alba, via Scotti, via Torchio – rilevando molta responsabilità che ha apprezzato ma, aggiunge: “Non si scherza più. In Italia sono state fatte 50mila denunce in una settimana che porteranno a multe ma anche provvedimenti assai più gravi”:

“Oggi – dice Rasero – è stata fatta una riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, alla quale hanno partecipato, in modalità videoconferenza, oltre al prefetto Terribile, il vescovo della città di Asti, il presidente del Tribunale di Asti, il procuratore della Repubblica, il presidente della Provincia, il questore e gli altri vertici delle Forze dell’Ordine, il direttore della locale Casa di Reclusione, il commissario straordinario e il dirigente del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL AT, nonché il Comandante della Polizia Municipale di Asti. Dal 12 marzo scorso a oggi sono state controllate 2.827 persone, di cui 134 deferite all’Autorità Giudiziaria per la violazione dell’art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità) e 9 deferite per la violazione degli art. 495/496 c.p. (falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale/false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altri), mentre 4.311 sono stati gli esercizi commerciali oggetto di verifica”.

 

Quanto ai tamponi: “Il Piemonte come la Lombardia hanno scelto di segure le indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanità: solo nei sintomatici è necessario fare il tampone. Non posso permettermi di giudicare, avessi potuto lo avrei fatto a tutti, apprezzo tantissimo la decisione di Cirio di fare a 40mila persone, a tutti i medici e chi opera in ospedale il tampone per verificare il loro stato di salute”.

 

“Sta proseguendo la sanificazione su panchine, maniglie delle porte, corrimano delle scalinate, bidoni della spazzatura ecc. attraverso vapore e materiali non inquinanti”.

 

I numeri: “Abbiamo il primo guarito sul nostro territorio, una signora di 78 anni a cui vanno tutti i nostri complimenti: grazie di aver combattuto. In questo momento nella nostra struttura ci sono 14 persone in rianimazione, 8 in subintensiva, 22 nel reparto infettivi e 20 nel reparto creato appositamente nell’ospedale. In attesa di tampone ci sono 35 persone: il contagio non si sta fermando, si sta diffondendo quindi più che mai dobbiamo rispettare le norme di questa situazione”.