Il commento alla Parola di domenica 29 marzo 2020 (V domenica del tempo di quaresima) a cura di padre Gerardo Bouzada.
Gesù, oltre ad essere acqua viva e luce, come abbiamo sentito nella seconda e terza domenica di quaresima, è anche Vita e Risurrezione. Gesù risorto è venuto a tirarci fuori e farci risorgere dal nostro sepolcro del peccato. Lui vuole darci una nuova vita di risuscitati, per non vivere secondo la carne, ma secondo lo Spirito. Cristo non vuole che la nostra vita sia nella tomba del nostro peccato e marcisca. Egli vuole che moriamo all’uomo vecchio per risuscitare e diventare uomini nuovi, secondo lo Spirito.
La risurrezione di Lazzaro dalla tomba significa il momento clou dell’attività di Gesù. E’ il più grande dei suoi miracoli. Attraverso questo straordinario miracolo, il Signore cerca di superare la incredulità dei Giudei. Nella battaglia tra fede e incredulità, Gesù offre il dono di una testimonianza più grande. Ma il cuore dei Giudei si chiude, e questo gli porta a prendere la decisione ufficiale di uccidere l’Agnello innocente e anche Lazzaro, che era un testimone vivente del potere divino di Cristo. La via della croce è già tracciata, ma nel piano di Dio la croce sarà la soglia dell’esaltazione e della glorificazione del Padre in suo Figlio. La trama degli uomini, nel piano della Providenza, serve i disegni di Dio.
L’essenza del peccato è l’odio, il contrario dell’amore e la sua distruzione. L’uomo comincia a odiare ciò che prima amava. La passione spinge l’uomo a impossessarsi di qualcosa o qualcuno, ma quando se ne è sazio desidera che ciò che ha desiderato con tanta forza non esista più. Per odio alcuni uccidono gli altri, o almeno desiderano la morte.
L’opposto dell’odio è l’amore. Cio che si ama si desidera che duri per sempre, che l’uomo amato non si ammali e non muoia. L’amore è una forza vivificante che fiorisce nelle virtù. E tutte le vere virtù si esercitano in Cristo e con Cristo. Se amiamo gli altri insieme a Cristo, in qualche modo partecipiamo misteriosamente anche alla sua grande opera finale, alla risurrezione dei morti.
Se Lazzaro è l’intimo amico di Gesù, Signore della Vita, perché il Signore ha permesso che morisse e che fosse messo nel sepolcro? Gesù permette questo male perché si manifesti la Gloria di Dio. Gesù non usa il suo potere divino per evitare la morte ignominiosa della croce. Per questo andrà all’incontro della propria morte per decisione personale. Gesù andrà alla ricerca della sua ora, quell’ora che tanto lo affliggeva ma che allo stesso tempo desiderava con l’ardore, perché sarebbe stato tempo per la glorificazione di suo Padre e della nostra salvezza attraverso il Mistero della sua morte e risurrezione. Ecco perché non impedì la morte del suo amico Lazzaro, affinché potesse risplendere la gloria del suo Padre, così come non avrebbe impedito la propria morte, affinché il Padre potesse essere pienamente glorificato nel Figlio. ‘E l’unico modo per tirarci fuori dalla tomba e darci una nuova vita. La morte e la risurrezione di Lazzaro costituiscono un preludio alla propria morte e alla sua risurrezione. Vedendo questa risurrezione, gli Apostoli consolideranno la loro fede e si prepareranno per la grande prova della Passione.
Gesù vuole anche oggi gridare a ciascuno di noi, come allora a Lazzaro: “Lazzaro, esci”. Esci dal peccato. Esci dall’incredulità. Esci dalla pigrizia. Esci dal disanimo e depressione. Esci dall’egoismo. Cristo non vuole vederci marcire nel sepolcro del nostro peccato, perché la gloria di Dio è l’uomo vivente, diceva Sant’Ireneo. Nella tomba ci sono solo vermi, oscurità, decomposizione e morte. Gesù è il Signore della vita e vuole farci partecipi della sua vita divina e immortale.
Mi trovo nel sepolcro del peccato e ho già sperimentato durante questa speciale quaresima la vita nuova in Cristo Gesù? Ogni volta che pecco, sento la voce di Cristo che mi dice: “Esci fuori”? Credo che Cristo sia la risurrezione e la vita per tutti coloro che gli seguono?
Signore, in questa quaresima voglio ascoltare con forza la tua voce e uscire dal sepolcro del mio peccato, per trovarmi con te che sei la Vita autentica e ricominciare una nuova vita da risorto nella famiglia dei risorti. Amen.
LETTURE: Ez 37, 12-14; Sal.129; Rm 8, 8-11; Gv 11, 1-45