Per l’agricoltura dell’Astigiano non è ancora emergenza manodopera, ma le preoccupazioni aumentano con l’avanzare della bella stagione.
“Secondo una nostra analisi – sottolinea Diego Furia, direttore Coldiretti Asti – i lavoratori stagionali in agricoltura coprono il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie per ottenere le produzioni nazionali. Praticamente con l’emergenza nuovo Coronavirus è venuto a mancare gran parte di questo apporto lavorativo. Per ora alcune nostre richieste sono state accolte dal governo, abbiamo avuto l’innalzamento dal quarto al sesto grado di parentela per la manodopera gratuita e la proroga dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza, al fine di evitare agli stranieri di dover rientrare nel proprio Paese nell’imminenza della stagione di raccolta nelle campagne. Anche la Commissione UE ha raccolto l’appello lanciato da Coldiretti per l’apertura di corsie verdi per la libera circolazione dei lavoratori agricoli all’interno dell’Unione Europea”.
Aprire un canale di collaborazione con la Romania per i lavoratori stagionali destinati all’agricoltura, è ora l’obiettivo dei contatti bilaterali avviati tra il Presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, e il massimo rappresentante diplomatico del governo di Bucarest in Italia, l’ambasciatore George Bologan. Sono oltre centomila gli stagionali agricoli che arrivano ogni anno in Italia dalla Romania.
Si tratta di favorire il coinvolgimento in agricoltura dei cittadini rumeni e di avviare una campagna di informazione sulle garanzie di sicurezza e di protezione dei diritti offerte dalle aziende agricole. Tutto nel rispetto delle misure per la tutela della salute dei lavoratori, prioritario nel contesto della pandemia causata dal Coronavirus.
“Le nostre preoccupazioni sono ovviamente proiettate per il periodo della raccolta dell’uva, delle mele e delle nocciole – specifica il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio -, quando effettivamente si fa largo impiego di manodopera. Difficile dire cosa potrà accadere da metà agosto in avanti, noi chiediamo fin da subito una radicale semplificazione del voucher “agricolo”, così che si possa consentire l’impiego di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani per lo svolgimento dei lavori nelle campagne. Per queste categorie di lavoratori “anomali” sarebbe anche un’occasione di integrazione del reddito, proprio in un momento così difficile dal punto di vista economico”.