Maurizio Rasero, sindaco di Asti, nella sua quotidiana diretta facebook ha parlato del nuovo Dpcm del Governo Conte. “Senza alcuna polemica posso dire che dei primi 20 minuti di intervento del premier non si è capito molto – ha detto Rasero -. Il dpcm mi sembra simile al precedente, non si può parlare di una vera fase 2”.
“Mi sarei aspettato di più non dal politico ma dai medici e dai tecnici che sono stati interpellati per stilare il documento – ha aggiunto il sindaco – perché non hanno dato spiegazioni del perché sta per avvenire una data cosa”.
Rasero riteneva importante avere delle spiegazioni e delle motivazioni sulle scelte intraprese. “Immaginavo che si spiegasse meglio perchè chiediamo ad alcune categorie sacrifici quasi esistenziali – ha commentato -. Si riaprono ricevitorie e lotto mentre alcuni negozi (dove entrano poche persone al giorno e che non fanno intravedere assembramenti) rimangono invece chiusi. Non sono state fornite motivazioni tecniche, dei criteri, che spieghino perché certe attività sono considerate più rischiose di altre”
Rasero inoltre è intervenuto anche sulla responsabilità data dal Governo ai sindaci e ha aggiunto “Ci sono tante problematiche ancora aperte e c’è tanta confusione che spero nei prossimi giorni verrà chiarita”.
In riferimento al documento bipartisan redatto da molti gradi Comuni e condiviso in linea di principio da Rasero ha commentato: “I comuni lamentano sempre meno entrare e non riusciranno a fare tutte le cose che vorrebbero se non adeguatamente supportate dall’alto”.
Poi un cenno agli orti comunali. “Oggi i nostri uffici hanno parlato con i responsabili dei vari orti comunali e stiamo ragionando sulla riapertura; ma siamo una regione ancora in pieno covid. Stiamo ragionando sui protocolli per garantire la sicurezza e se tutto coincide si può andare verso discorso di apertura”.