Fabio Carosso, vicepresidente della giunta piemontese e assessore regionale all’Urbanistica e alla Programmazione Territoriale e Paesaggistica, parla dell’attuale situazione economica e di come la Regione sta cercando di intervenire per far ripartire il Piemonte.

Fabio Carosso, nelle ultime settimane in Regione siete intervenuti a sostegno del turismo. Pensa che la stagione estiva sia già compromessa?

“Il problema è che in questo momento il turismo è un po’ fermo, perché le frontiere internazionali sono ancora chiuse. I clienti delle nostre cantine e i visitatori arrivano da tutto il mondo. Sono però molto fiducioso. Abbiamo messo 40 milioni di euro in fondi per il turismo per incentivare le visite a laghi e montagne. Alcune prenotazioni sono già arrivate, attendiamo ancora gli stranieri, ma siamo ottimisti”.

Molti però aspettano ancora la cassa integrazione. Alcuni lavoratori sono senza stipendio da marzo e chiedono i soldi ai parenti per la spesa, mentre con l’Inps vi rimpallate le responsabilità. Come si aggiusta questa situazione?

“Le confermo che la Regione ha completato le pratiche per la cassa in deroga, ho visto personalmente i dati. Noi il nostro lavoro l’abbiamo fatto e in tempo, servono risposte dal governo e dal direttore dell’Inps, che incontreremo per chiarire questa posizione. Capisco che l’Inps sia in difficoltà per il numero di pratiche, ma il governo non fa la sua parte. Noi abbiamo dato risposte serie, il nostro bonus è arrivato in pochi giorni, chieda ai commercianti. Pochi soldi, ma in breve tempo”.

Al Governo cosa chiedete in particolare in questo momento?

“Innanzitutto pagare subito la cassa integrazione. Seconda cosa sburocratizzare. Come Regione abbiamo sbloccato tutte le pratiche che potevamo, con il sostegno della minoranza. Lo Stato deve dare risposte in fretta. E poi non si parla mai dell’automotive. Perché il governo non interviene seriamente nella sostituzione del parco auto? Se la Fiat è in difficoltà lo è tutto l’automotive piemontese che lavora anche per case europee. Serve un’altra velocità, ma non riceviamo risposte. Che cosa ce ne facciamo del monopattino elettrico a Coazzolo?”.

L’intervista completa sulla Gazzetta d’Asti  in edicola da venerdì 12 giugno 2020.

Danilo Bussi