Ventottesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2020 spegne 121 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 17 luglio 2020.
Il centro urbano si pedonalizza
Lunedì 13 luglio è entrato a pieno regime il nuovo piano del traffico che coinvolge piazza Alfieri.
Un piano che ha l’obiettivo di rendere più vivibile il centro cittadino, allargando la zona pedonale. Non mancano le polemiche e qualche grattacapo.
La grande novità è la chiusura al traffico del lato lungo i portici Anfossi, mentre i portici Pogliani diventano percorribili a doppio senso. La redazione della Gazzetta d’Asti ha voluto testare il nuovo piano andando sul campo, muovendosi in auto e a piedi, parlando con le persone per conoscere gli umori di automobilisti, pedoni, commercianti e ambulanti. Nei primi giorni della settimana, compreso il mercoledì del mercato, la situazione sembra abbastanza tranquilla, complici il periodo vacanziero e le scuole chiuse.
Pro e contro si alternano, lasciando spazio a polemiche e dubbi, ma anche a gradimento da parte di alcuni. “Non si capisce niente!”, “Il traffico è molto più scorrevole”, “Non si può parcheggiare”, “Finalmente in un attimo sono in corso Alfieri”, sono i principali commenti degli automobilisti, mentre diversa è la questione per ambulanti e commercianti.
La piazza ora è assediata dalla polizia municipale che risponde alle domande di conducenti, motociclisti, autisti, addetti alla nettezza urbana. Alcuni snodi sono di più difficile interpretazione, mentre in altri punti il traffico sembra più scorrevole.
Certo è che le somme non si possono tirare dopo pochi giorni; alcune modifiche dovranno ancora essere attuate e altre decisioni dovranno essere prese, soprattutto per quanto riguarda la collocazione del mercato: “Vedrete a settembre! Con la riapertura delle scuole sarà il caos!”, prenannunciano alcuni.
Lo scopriremo solo vivendo.
La Fiera Carolingia recupera il 20 settembre
Nelle ultime settimane si è parlato tanto di Festival delle Sagre (definitivamente annullato), di Palio (in teoria non ancora annullato) e di Douja (prima annullata, poi recuperata con programma più ampio), ma ad animare il Settembre Astigiano orfano di tante manifestazioni (nulla si sa ancora di Arti e Mercanti) arriva il recupero della Fiera Carolingia.
Sì, la grande e storica fiera che solitamente si tiene il primo mercoledì di maggio, nell’ambito del programma della festa patronale di Asti, sarà recuperata domenica 20 settembre. Ad annunciarlo è Dino Penna, dirigente del consorzio Euro Fiva 2000 (“costola” dell’Ascom), che organizza la manifestazione (e che ogni ultima domenica del mese promuove il mercatino dell’antiquariato nel centro città).
Spiega Penna: “Abbiamo avuto il via libera dal Comune la settimana scorsa e ci siamo subito dati da fare. Ovviamente noi stiamo ragionando nell’ottica di una situazione più ottimistica dal punto di vista dei contagi da covid. Insomma, noi speriamo che tutto vada bene e che la situazione migliori di settimana in settimana”.
Se le speranze di Penna e del Comune saranno ben riposte (questo è davvero l’auspicio di tutti), la Fiera Carolingia settembrina ricalcherà in toto quella classica che noi tutti conosciamo con l’occupazione delle tradizionali piazze e vie: piazza Alfieri, piazza Statuto, piazza San Secondo, piazza Campo del Palio (una porzione), corso Einaudi (una parte), via Cavour, corso Dante (da piazza Alfieri a largo Martiri), corso Alfieri (da piazza Alfieri a piazza I Maggio) e viale alla Vittoria (una sola carreggiata).
Prosegue Penna: “Dovrebbero essere presenti tra i 500 e i 550 banchi, con operatori provenienti da tutta Italia. Abbiamo già contattato chi si era iscritto alla Carolingia di maggio e abbiamo avuto il 95% di adesioni. Rispetto alla Carolingia del mercoledì di maggio due differenze ci saranno sicuramente: mancherà il tradizionale mercato e ci sarà la Douja. Gli operatori mercatali presenti al mercoledì sono invitati a presentare domanda di partecipazione (entro venerdì 7 agosto, ndr), mentre la sinergia con la Douja è ancora tutta da definire”.
Alla Kcs la Rsa di Castelnuovo Don Bosco
In queste ore la Casa di Riposo “San Giuseppe” di Castelnuovo Don Bosco sta cambiando la ditta appaltatrice dei servizi e della gestione del personale: la quindicesima in 10 anni. La Kursana, vincitrice della gara d’appalto del 2016, si è tirata indietro per motivi economici, così come ha rinunciato alle strutture di Govone e Canale che intendono gestire direttamente il personale. Sono note le vicende legate all’ispezione dell’Asl To2 a Castelnuovo Don Bosco e alla decisione di non riportare i posti letto ai 155 iniziali ma di ridurli a 120. La seconda classificata nella gara di appalto era la società cooperativa “Ancora”, ma anche loro hanno detto “no, grazie”. Subentra, quindi, la Kcs che deve impegnarsi a mantenere gli standard garantiti nel 2016 e ha le tre sigle sindacali Cgil-Cisl-Uil compatte nel dire che non verranno fatti sconti . La stessa cooperativa nel suo sito scrive: “Consideriamo gli anziani e le persone fragili o disabili non come soggetti passivi ma come individui dotati di risorse e di un valore unico e irripetibile”. Siamo certi che anche i 118 dipendenti rimasti verranno considerati alla stessa stregua. Le 118 famiglie dal cui reddito dipendono. Le 118 persone “dotate di risorse e di un valore unico e irripetibile”, per parafrasare i loro prossimi datori di lavoro.
Messa covid
Sabato 25 luglio alle 9 al cimitero di Asti il vescovo celebrerà una messa per i defunti senza funerale durante la chiusura per il covid.
Msa e Waya?
Ancora trattative per una joint venture tra Msa e Way Assauto. Intervista a Daniele Martignoni, responsabile commerciale della Msa.