“Giustizia è fatta. Sbloccato il concorso alla casa di riposo “Città di Asti”. Esultano i sindacalisti Sergio Melis della Fp Cisl e Roberto Gabriele della Fp Cgil. La sentenza del Tar del Piemonte del 16 dicembre, resa nota in questi giorni, ha sbloccato il concorso e reso possibile l’assunzione dei 20 vincitori, da parte della Casa di Riposo “Città di Asti”, che aspettavano da un anno e mezzo questo momento. Esultano un po’ meno coloro che avevano proposto il ricorso cioè, come scrivono in un comunicato in replica “delle donne, mamme, che hanno iniziato a lavorare in Casa di Riposo (Maina) quando avevano una trentina d’anni, oggi qualcuna di noi è sotto la cinquantina, troppo giovane per la pensione e troppo grande per essere assunta”. E proseguono: “L’entusiasmo di chi doveva lottare, per un diritto acquisito è vergognoso”. Le lavoratrici aspettavano la possibilità di una stabilizzazione, come prevista dal bando, in quanto lo stesso prevedeva l’assegnazione del 50% dei posti per tale causa ed accusano ancora i sindacati. “Di noi lavoratrici di serie B, ve ne siete fregati, favorendo nuove assunzioni”. Carlo Camisola, commissario straordinario del Maina prende atto e ricorda che “lo scenario di un anno fa è completamente cambiato rispetto ad oggi. Al Maina ci sono ora 210 ospiti contro i precedenti 310. Abbiamo assunto in questo periodo, per sopperire alle malattie ed assenze, ben 179 lavoratrici e lavoratori a tempo determinato, al fine di garantire la continuità assistenziale. Ora, piano piano, li stiamo lasciando a casa”. Tutto ancora bloccato anche perché nell’aria c’è anche la reale possibilità di un ricorso al Consiglio di Stato.
Paolo Viarengo