Superficie di 2500 mq, con 7 casse di cui 4 aperte in modalità self cash, sito in via Pierina Campanella 7. Alle porte di Asti, in corso Alessandria. Struttura di nuova costruzione dotata di un impianto fotovoltaico sul tetto per autoproduzione di buona parte dell’energia elettrica necessaria per il negozio e per alimentare le colonnine di ricarica auto. Orario di apertura continuato, dal lunedì alla domenica dalle 9 alle20. 28 addetti, di cui 16 nuovi assunti. Questi sono i numeri del nuovo negozio che la catena francese Decathlon ha inaugurato martedì 30 marzo, alla presenza del sindaco di Asti, Maurizio Rasero, del vicesindaco, Marcello Coppo, dal direttore del sito, Dino Vallone, ed aperto al pubblico il giorno dopo. Forte la sinergia con le istituzioni locali, che hanno collaborato con la multinazionale francese per la ricerca del personale con due operatori dedicati che hanno esaminato le 1600 candidature presentate. Le 150 persone inserite nella fase di preselezione sono state esaminate con video colloqui, ed in presenza, nei locali di Astiss. Tra questi sono stati scelti i 12 astigiani che lavoreranno nel nuovo sito. “La sinergia tra pubblica amministrazione è sempre stata la linea che abbiamo voluto perseguire” spiega Rasero “Nuovi posti di lavoro valgono doppio in questo periodo”. Ed i primi ad essere soddisfatti sono stati proprio i vertici dell’azienda, come spiega Coppo “perché si sono trovati in un territorio pronto a dare servizi”. Anche le associazioni di categoria dei commercianti, pur non esultando, hanno commentato la nuova apertura. In una nota stampa la Confcommercio fa rilevare che “La GDO è sicuramente in vantaggio, ma la PMI ritiene di potersi proporre in modo diverso, differenziando la offerta e puntando sulla qualità dei prodotti ma soprattutto consiglio e assistenza personalizzata all’acquisto.” Per la Confesercenti, invece, scende in campo il direttore, Paolo Contardi “Noi avremmo preferito un’apertura più in centro per combattere la desertificazione in atto e dare una mano a rivitalizzare il piccolo commercio. Non siamo a priori contro la grande distribuzione ma, il rischio di perdita di posti di lavoro nei negozi di prossimità è, purtroppo, un fatto. Ricordo che una volta, oltre alla sua funzione coesiva e sociale, con un negozio campava una famiglia. Un padre ed una madre che tiravano su i figli: ora non è più cosi”
Paolo Viarengo