Prima il classico show a Napoli in piazza del Plebiscito trasmesso su Rai 1, poi un tour in giro per l’Italia. Il concerto ad AstiMusica che si terrà  oggi, venerdì, in piazza Alfieri, è solo una delle tappe iniziali della calda stagione di Gigi D’Alessio, una raffica di live capace di estendersi ben oltre i confini dell’estate.

“Questo nuovo tour parte con il costume e finisce con il piumino, considerando gli appuntamenti nei palazzetti a partire da novembre – commenta il cantautore napoletano che sottolinea come la costruzione della scaletta sia ormai il compito più difficile -. A oggi ho inciso circa 450 canzoni e sul palco canto più di 50 titoli. Attenzione: titoli, non canzoni, altrimenti il concerto durerebbe due giorni. Fare delle scelte è inevitabile, ma puntualmente qualcuno mi rimprovera di non aver cantato un brano specifico”.

Una lunga carriera, quella di D’Alessio, cominciata nel 1992 e costellata di 28 album pubblicati, cinque partecipazioni al Festival di Sanremo, oltre 30 milioni di dischi venduti nel mondo. È la storia di un artista che non ha mai mollato nonostante i pregiudizi e le porte in faccia degli esordi, il percorso di un cantautore ancora innamorato della musica, reduce dalla pubblicazione di un nuovo album. Il titolo, “Fra”, ha tanti significati: “Si riferisce al nome di mio figlio Francesco a cui ho dedicato una canzone, ma anche alla copertina piena di polaroid, “frammenti” di vita. E poi è un disco che arriva “fra” un progetto e l’altro”.

Alternando inediti e classici rivisitati, la tracklist offre un’ampia gamma di featuring: da Guè a Clementino e Geolier passando per Elodie, Ernia, Alessandra Amoroso e il figlio Lda. D’Alessio li considera “fratelli che si sono aggiunti in maniera naturale”, mentre il disco prendeva forma. “Tutti gli amici presenti nell’album hanno portato le loro sonorità, i loro messaggi e le particolarità della loro musica. Mi sono circondato di gioventù”, spiega.

Già, i giovani artisti, una nuova generazione che negli ultimi anni si è messa prepotentemente in luce conquistando sempre più spazio. Ma la strada per il successo, nel mercato di oggi, nasconde tante insidie. Forte della sua esperienza, D’Alessio mette in guardia le nuove leve sulle dinamiche pericolose della discografia moderna: “Viviamo in un’era in cui il consumo è veloce, gli artisti emergenti ricevono tutto immediatamente. Questo può portare alla depressione e a far diventare una malattia un numero di streaming un po’ più basso delle aspettative, come se fosse una gara continua”.

Impossibile non pensare subito a Sangiovanni, fermo ai box proprio per disturbi di salute mentale legati alla sua professione. D’Alessio, invece, non ha nessuna intenzione di smettere di correre: “Perché dovrei farlo? Faccio un lavoro così bello e creativo che mi permette di regalare un’emozione e riceverne milioni. Voglio dare ancora tanto, tutto, perché fare musica è il sale della mia vita. Su tutto ciò che la riguarda non mi tiro indietro”.

FOTO COSIMO BUCCOLIERI

Alberto Gallo