Leggendo questo Vangelo, mi ha subito attirata la parola “autorità”, di solito associo questa parola ad una forte presa di potere di qualcuno che non vuole ascoltare gli altri e che non è disposto a scendere a compromessi. Mi sono dovuta soffermare un bel po’ su questo testo, fino a quando non ho provato ad aprire meglio il mio cuore a quello che mi stava dicendo il Vangelo. “Gesù insegnava come uno che ha autorità…” autorità nel senso di consapevolezza, un uomo che sa quello che sta predicando e lo fa credendoci, con la voglia di trasmettere agli altri questa verità, lo fa con così tanta autorità da sconvolgere un uomo nella sinagoga che voleva fermare la predicazione di Gesù. Il comportamento dell’uomo nella Sinagoga mi ha fatto molto riflettere, è un po’ come quando qualcuno che non crede in noi e nelle nostre potenzialità vuole metterci i bastoni tra le ruote forse perché è geloso della nostra forza o di quello che riusciamo a fare proprio come quest’uomo, che, dominato dallo spirito maligno, voleva abbassare Gesù offendendolo e rimproverandogli anche di rovinare coloro che lo ascoltavano.
Nella vita di tutti i giorni capita spesso di non sentirci sicuri e di credere alla prima persona che ci dice una cattiveria mollando tutto, ma Gesù non l’ha fatto, non ha ascoltato quella voce e ha liberato l’uomo che ne era posseduto. “Tutti furono presi da timore…” per la forza con cui Gesù reagì a quello spirito, tanto da chiedersi chi fosse colui che “comanda persino gli spiriti impuri.”
Come ha fatto con quell’uomo nella Sinagoga Gesù libera gli uomini offrendogli una strada di purezza. Tutto ciò sempre attraverso il libero arbitrio, infatti Gesù ci ha creati liberi di scegliere, sta a noi credere alla sua “autorità” e farci guidare dai suoi insegnamenti.
Chiara Zuccherino