Il commento al Vangelo di domenica 30 giugno 2024: Metto la vita tra le Tue mani (Mc 5,21-43) a cura di Carolina Damasio
Leggendo questo passo del Vangelo, la frase che subito mi è saltata all’occhio è “Non temere, soltanto abbi fede!”
La fede in questione è quella dell’emorroissa che, dopo dodici anni e diversi medici è ancora in cerca di guarigione. Ha tentato tutto per salvarsi ed ha perso tutto, non ha più nulla da offrire ma non si rassegna perché il suo desiderio di vita è grande. Questa donna sceglie di incontrare Gesù nel momento più doloroso per lei e attraverso il toccare la donna entra in comunione con Cristo e si crea un rapporto in cui le sofferenze sono accolte da Lui, che le ridona la vita perché a coloro che lo toccano con fede, Gesù dona sempre guarigione e salvezza.
La fede viene anche chiesta a Giairo, padre di una figlia che sta morendo, quando si reca da Gesù e gli chiede di salvarla e renderla viva. Le genti alla sua richiesta gli chiedono “Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?” come per dire che non c’è più nulla da fare, a tutto c’è rimedio ma non alla morte. Gesù ci dice di non lasciarci spaventare ma di continuare a credere. Anche a noi può capitare di chiederci se serve ancora incontrare Gesù quando non c’è più nulla da fare. Il Signore davanti a questi nostri dubbi non giudica ma ci comprende, si fa carico delle nostre situazioni e ci incoraggia, anche quando non c’è più speranza, a perseverare nella fede e nella preghiera.
Avere fede vuol dire elevare la propria speranza ad Uno più forte della morte; dovremmo affidarci al Signore e dirgli “Signore, metto la vita nelle tue mani”, soltanto così potremo vivere una vita piena e raggiungere la salvezza.