Armonie di note e di parole è il recital che si terrà ad Asti domenica 20 gennaio alle 16.30 a Palazzo Mazzetti in collaborazione con l’Istituto Confucio di Torino. L’appuntamento, finalizzato ad approfondire la conoscenza della cultura cinese, è organizzato come evento collaterale nell’ambito della mostra di pittura contemporanea cinese a Palazzo Mazzetti dal titolo Nell’Anno del Drago, curata da Michelle Lai, Art Manager dello Shanghai Sculpture Park in Cina, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e organizzata dall’Associazione Piemontese Arte. La mostra chiuderà domenica 10 febbraio in concomitanza con la celebrazione del Capodanno cinese. Il Maestro Luca Pisano eseguirà brani tradizionali della musica cinese con lo strumento guqin, antica cetra a sette corde. La tradizione fa risalire l’origine del qin ai due mitici imperatori Fu Xi (creatore dei trigrammi dello Yi Jing) e Shen Nong (fondatore della farmacologia cinese). La musica per guqin,in era eseguita già all’epoca di Confucio (VI secolo a. C.) con o senza accompagnamento vocale. I Confuciani e i Taoisti consideravano il qin lo strumento ideale per arricchire la propria interiorità e dare forma musicale alle proprie emozioni. Grazie a questa valorizzazione il guqin divenne lo strumento musicale prediletto dai letterati cinesi e fu incluso, con la calligrafia, la pittura e il gioco degli scacchi, tra le “quattro arti” (siyi) fondamentali per una raffinata erudizione. Le più antiche attestazioni archeologiche dello strumento risalgono al V secolo a. C. ma solo dal II secolo d. C. viene descritto con la sua struttura odierna. Le sue dimensioni, con indubbio valore simbolico, hanno reso il guqin un oggetto di secolare venerazione come rappresentazione simbolica del cosmo. La musica per guqin è stata definita con l’espressione “dipingere con i suoni”. Lo stato di attenzione e controllo dell’esecutore sono essenziali per l’espressione pura delle emozioni più raffinate. Ogni brano musicale è dettagliatamente scritto in una particolare intavolatura che descrive anche i più piccoli vibrati e portamenti nonché ogni singolo movimento delle dita di entrambe le mani. Le intavolature non danno però indicazioni circa la scansione ritmica da adottare sicché i brani possono essere appresi solo attraverso la trasmissione orale, da maestro ad allievo. Questo ha contribuito, soprattutto nei secoli passati, alla formazione di differenti scuole con molteplici prassi esecutive. La musica è sempre tematica e il programma di questa esibizione vuole evocare alcune delle immagini tipiche del repertorio tradizionale. Nel corso dell’esecuzione saranno interpretati brani tratti da testi e poesie cinesi antichi a partire dal 200 d. C. fino al 600 d. C. dall’attrice astigiana Chiara Buratti.