Dopo tanto celarsi (per decenni ha riposato nei cassoni custoditi al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino), adesso la balenottera di Vigliano è pronta a svelarsi in tutta la sua maestosità: l’appuntamento è per sabato 26 ottobre, a Palazzo del Michelerio, per l’inaugurazione della mostra “Quando tra i filari… nuotavano le balene”. Il taglio del nastro è fissato per le 18, in una giornata densa di iniziative che inizieranno alle 14 per terminare alle 22. Con i suoi otto metri di lunghezza e uno scheletro pressoché intatto, la Viglianottera, vissuta 3 milioni e mezzo di anni fa e ritrovata casualmente nel 1959 tra il verde di Vigliano, costituirà il richiamo principale della mostra, prima sezione del nuovo Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano e del Monferrato. Ma l’Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane può vantare altri reperti fossili di assoluta importanza, anch’essi protagonisti dell’esposizione: resti fossili di balene, come quelli ritrovati a San Marzanotto o in una cava di Chiusano, e delfini (l’esemplare di Belangero scovato nel letto in secca del Tanaro, quello di Settime in uno scavo) vissuti anch’essi nell’epoca pliocenica, cioè tra cinque e due milioni di anni fa. Tra questi reperti la più popolare è Tersilla (dal nome della contadina che la “sorprese” nel proprio vigneto di San Marzanotto): ormai morta, fu attaccata da squali voraci. Molti sono dunque i richiami e le curiosità di “Quando tra i filari… nuotavano le balene”: sabato, dopo il taglio del nastro, il presidente dell’Ente di Gestione Felice Musto e il personale saranno a disposizione per soddisfare domande di neofiti e appassionati. L’esposizione si compone di due percorsi: il primo dedicato ai resti scheletrici fossili dei cetacei ritrovati nell’Astigiano tra il 1959 e il 2003, il secondo, riservato alla paleontologica generale e territoriale, arricchito dalla descrizione degli eventi geologici degli ultimi 25 milioni di anni. Faranno da corollario alla mostra altre iniziative ospitate nel cortile del Michelerio: dalle 14 alle 20 si svolgerà la mostra mercato di minerali, conchiglie attuali, bijoux e pietre dure lavorate. Per bambini e ragazzi funzioneranno i laboratori di creatività della Cooperativa Csps. Alle 16,30 Tiziano Fratus, appassionato scopritore di esemplari arborei ultracentenari, converserà con Gianfranco Miroglio partendo dal suo libro “Manuale del perfetto cercatore di alberi”. Una presenza non casuale quella di Fratus: la rassegna Verdeterra lo ha voluto ad Asti per creare un parallelo tra i grandi cetacei in mostra e gli imponenti patriarchi della natura che il “cercatore di alberi” (così si intitola anche la rubrica che cura settimanalmente su La Stampa) valorizza e assai spesso salva dal degrado o dall’abbattimento. Durante l’incontro sarà possibile acquistare il libro di Fratus e farlo autografare. A seguire, dalle 17,20 alle 18, concerto del terzetto d’arpe classiche “Trio Canola” di Torino. Infine dalle 20 alle 22 il personale dell’Ente di Gestione assicurerà visite guidate alla mostra, che durante la settimana sarà aperta al pubblico nel seguente orario: lunedì-giovedì 10-16, domenica 10-13/15-18 (venerdì e sabato chiuso). Tutte le iniziative si svolgeranno anche in caso di pioggia e saranno a ingresso libero. La giornata del 26 ottobre, proposta insieme a Regione Piemonte, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e Museo Regionale di Scienze Naturali, ha il patrocinio dei Comuni di Asti e Vigliano, la collaborazione dell’Università di Torino (Dipartimento di Scienze della Terra), Le Colline del Mare e altri soggetti del territorio, il sostegno delle Fondazioni Crat e Crt.