Dalla premier italiana Giorgia Meloni al Commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, dalla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen al presidente del Consiglio Ue Charles Michel, dai Governatori Michele Emiliano e Alberto Cirio, numerosi europarlamentari hanno espresso sostegno alla protesta Coldiretti assumendo i primi impegni rispetto al piano denominato:
“Non è l’Europa che vogliamo”.
Tra le prime azioni che vanno in tale direzione, vi sono aperture alle deroghe su: obbligo alla non coltivazione di quote di terreni agricoli e su Mercosur, ovvero, sull’importazione di prodotti da Paesi del sud America, ove le normative (per la sicurezza ambientale e alimentare, nonché per il rispetto salariale) non sono altrettanto rigorose come in Europa. A queste si aggiunge quella sulla revisione dell’aliquota Irpef sui terreni agricoli. Ultimo, ma solamente in termini temporali, c’è il ritiro della proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR) che, di fatto, salva il 30% delle produzioni alla base della Dieta Mediterranea, fino ad oggi messe a rischio dall’irrealistico obiettivo di dimezzare l’uso di agro-farmaci.
Ad annunciare, questo ultimo provvedimento, è stata la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen aprendosi, nella comprensione delle motivazioni oggettive e nella concretezza delle misure, alle istanze degli agricoltori.
“Serve un approccio realistico per sostenere l’impegno dell’agricoltura verso la sostenibilità” rimarca il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone, ricordando che l’Italia è il Paese più green d’Europa, con il maggior numero di imprese agricole che coltivano con metodo biologico, su circa 1/5 della superficie agricola totale. “In un decennio, l’Italia ha anche registrato il taglio record del 20% dell’uso dei fitofarmaci che, tuttavia, restano essenziali per garantire la salute delle coltivazioni. Non a caso, oltre otto prodotti su dieci che non rispettano la sicurezza alimentare provengono dall’estero (elaborazioni del sistema di allerta Rapido Rassf). Sul totale dei 317 allarmi rilevati nel 2022, 106 scaturivano da importazioni da Stati dell’Unione Europea e 167 da Paesi extracomunitari.
A queste misure, la Premier Giorgia Meloni ha confermato l’aumento di fondi PNRR destinati all’agricoltura, che passano da 5 a 8 miliardi di euro.
“La protesta di Bruxelles, pacifica e dialogica, ma anche ferma e netta, sta dunque raccogliendo i suoi frutti” prosegue la Monticone.
“Ancora una volta, la Coldiretti ha saputo muoversi con autorevolezza, per sottoporre le cause del mondo agricolo, e ha scelto di farlo nei giusti contesti e con gli interlocutori preposti”.
A Bruxellese, il Presidente Nazionale della Coldiretti Ettore Prandini ha avuto una serie di incontri per illustrare le ragioni della manifestazione, con iniziative coordinate che hanno visto protagonisti i contadini italiani insieme a quelli provenienti da tutti i Paesi europei, mentre i giovani hanno animato la piazza con corali flash mob”.
“E’ stata una protesta legittima, ordinata e capillare, per garantire dignità e giusto reddito agli agricoltori” aggiunge il Direttore Furia. “L’impegno di Coldiretti va nella direzione di un’agricoltura a misura europea, sostenibile, equa e rispettosa del lavoro e dei prodotti. Il Presidente Prandini ha ribadito che non saranno accettati tagli alle risorse economiche della Politica Agricola Comune (Pac) per gli agricoltori, poiché, oggi, occorre assicurare l’autonomia alimentare e favorire il ricambio generazionale. In tale ottica, è altresì impensabile che l’allargamento dell’Unione venga pagato dalle aziende agricole. Coldiretti lavora per garantire mercati equi e trasparenti, oltre al principio della reciprocità, incentivando gli accordi di filiera e vietando la vendita sottocosto, anche, in Europa”.