Sabato 2 marzo alle 17.30 al Teatro Civico di Moncalvo, avrà luogo l’incontro con Piero e Pasquale Campagna, fratelli di Graziella Campagna cui è intitolato il bene confiscato alla mafia sito in frazione Santa Maria a Moncalvo. L’evento intitolato “Le vite spezzate” è gratuito e aperto a tutti.
Domenica 3 marzo si ripeterà l’annuale passeggiata dal centro verso Cascina Graziella. I camminatori si incontreranno alle 10.30 davanti all’ufficio turistico per visitare il paese, la partenza verso Santa Maria è prevista per le 14 e l’arrivo alla piazzetta della pesa è previsto per le 16, dove ci sarà un momento di convivialità con merenda e un momento di condivisione sempre con Pasquale e Piero Campagna. (In caso di pioggia la passeggiata sarà rimandata a data da destinarsi)
Questa iniziativa, è il risultato della collaborazione tra l’Associazione Rinascita, il Coordinamento Provinciale di Libera e il Comune di Moncalvo, patrocinatore della manifestazione, la grande anima dell’Associazione Camminare Lentamente, e l’indispensabile contributo di Nova Coop.
“Vi invitiamo a partecipare numerosi, per condividere un’esperienza, per camminare, per sostenere il progetto Cascina Graziella, per dimostrare che “esserci” è un valore, una testimonianza forte per la giustizia e la verità perché, oggi, oltre il settanta per cento delle famiglie delle vittime non conosce la verità sulla morte dei propri cari”, spiegano gli organizzatori.
Si avvicina la primavera e con essa il 21 marzo, Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia e per chi, sul territorio, si occupa di beni confiscati come Libera e l’Associazione Rinascita, è la principale occasione per essere vicini alle vittime ed alle loro famiglie e dare nuovo slancio all’attività di promozione e sensibilizzazione del valore dei beni confiscati e accendere i riflettori per il recupero del bene confiscato “Cascina Graziella” dedicato a una giovane vittima, Graziella Campagna.
Don Luigi Ciotti ricorda come è nata l’idea: “Una Giornata, nata dal grido di dolore di una donna, Carmela, mamma di Antonino Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone, dalla disperazione di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare da nessuno il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome. Ogni anno una città diversa, ogni anno un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Per farli esistere nella loro dignità.”
Per rendere concreti questo impegno e questi propositi, la consueta camminata da Moncalvo alla Frazione Santa Maria dove si trova Cascina Graziella, organizzata dall’Associazione “Camminare lentamente” quest’anno si arricchisce di significato diventando una due giorni di incontri con Piero e Pasquale Campagna, fratelli di Graziella Campagna.
Piero e Pasquale, che sono stati presenti anche al “battesimo” della Cascina, saranno nuovamente a Moncalvo, per testimoniare la loro esperienza come parenti di vittima di mafia, per raccontare come è stata la vita della famiglia dopo la morte ingiusta di Graziella, come hanno affrontato un processo lungo e non privo di ostacoli contro gli autori dell’efferato delitto.
Dalla loro viva voce potremo comprendere perché è così importante ricordare e raccontare la storia della giovane Graziella.
Appena diciassettenne, Graziella venne uccisa il 12 dicembre 1985, in provincia di Messina, al solo scopo di mantenere segreta la latitanza, proprio nei luoghi in cui viveva e lavorava, del mafioso Gerlando Alberti Jr, nipote del boss della mafia siciliana Gerlando Alberti e del cugino Giovanni Sutera.