E’ singolare che ad un mese e mezzo dal brutale attacco terroristico di Hamas ad Israele ed alla conseguente guerra dichiarata da Israele ad Hamas, nel momento in cui si tratta per la liberazione di una parte degli ostaggi israeliani edelle relative contropartite,  dalla diplomazia internazionale  dal pur loquace presidente dell’ONU sia finora venutal’unica proposta in grado di affrontare in modo definitivo l’infinita guerra mediorientale: riconoscimento immediato di Israele da parte di Hamas e dei Paesi dell’area che ancora rifiutano di riconoscerne il diritto ad esistere e conseguente fine delle ostilità e restituzione di tutti gli ostaggi”; lo ha affermato l’ex eurodeputato Luigi Florio, già presidente vicario della delegazione parlamentare tra l’Unione Europea e Israele, nel 25° anniversario (22 novembre 1998) dello storico incontro che egli stesso promosse ad Asti – di cui all’epoca era sindaco – tra l’ambasciatore di Israele Yehuda Millo e l’incaricato diplomatico dell’OLP in Italia Nemer Hammad, in cui i rappresentanti delle due parti in perenne conflitto si scambiarono messaggi di pace e collaborazione e successivamente parteciparono ad un “pranzo della pace” cucinato da cuochi ebrei, islamici e cristiani.

Florio, che oggi presiede l’Associazione Italia Israele di Asti, definisce “quanto meno singolare che tutti coloro che ad alto livello dichiarano di voler favorire la pace tra Israele e Hamas volutamente ignorino che non potrà mai esserci pace tra una Nazione che vuole vivere e chi vive per distruggerla” e rivolge un pubblico appello al ministro degli Esteri Antonio Tajani, già suo collega all’europarlamento, affinchè ponga alla diplomazia internazionale ilproblema del riconoscimento di Israele: “senza la soluzione di tale questione – afferma – la guerra e il terrorismo in Medio Oriente continueranno a imperversare, come tutti sanno ma nessuno osa dire”.

Florio ha infine reso noto che ai primi di dicembre parteciperà a Roma a un incontro con familiari di cittadiniisraeliani rapiti o trucidati da Hamas durante l’attacco terroristico del 7 ottobre scorso, promosso da Maccabi World Union in collaborazione con l’Unione delle Associazioni Italia Israele.