L’Intrapresa Sociale arriva ad Asti”. È questo il titolo della tre giorni che porta ad Asti, dal 31 maggio al 2 giugno 2024, il mondo del terzo settore e del lavoro sociale italiano: il gruppo cioè di sociologi, ricercatori universitari, psichiatri, cooperatori, amministratori e operatori sociali che ha avviato dal 2022 un importante percorso collettivo per ridefinire in Italia il ruolo del terzo settore, e disegnarne il futuro. Ne discuteremo insieme a nomi di rilievo come la sociologa Ota De Leonardis, lo psichiatra Thomas Emmenegger, il co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità Andrea Morniroli. 

Nel 2022 il gruppo si è riunito per la prima volta a Trieste nel Parco Culturale di San Giovanni, ex manicomio e teatro della rivoluzione di Franco Basaglia. Sono seguiti gli incontri di Napoli e Bologna, e ora il percorso riprende in Piemonte, ad Asti, a villa Quaglina, il centro di accoglienza per migranti di PIAM Onlus divenuto anche polo culturale: PIAM, dopo aver partecipato attivamente ai lavori dell’Intrapresa Sociale fin dal primo incontro di Trieste, apre ora le sue porte e ospita ad Asti la nuova tappa del percorso, invitando la cittadinanza a partecipare agli incontri. E il 2 giugno, dopo due giorni di attività a villa Quaglina, la Festa della Repubblica è l’occasione per approfondire una pagina poco conosciuta della politica italiana, con la visita del gruppo a Santo Stefano Belbo per ricordare l’insurrezione partigiana di Santa Libera.

Che cos’è l’Intrapresa Sociale

Qual è il peso che ha oggi in Italia il lavoro sociale, qual è il suo futuro e come può fare maggiore massa critica? Nasce a questo scopo il concetto di Intrapresa Sociale, così definito da Franco Rotelli, il grande psichiatra ex collaboratore di Basaglia e scomparso nel 2023: “Sono intraprese sociali quelle imprese (organizzazioni, associazioni, collettivi, comunità) che intraprendono la costruzione delle condizioni affinché ciò che per l’ordine sociale è incompatibile, incongruo, diventi compatibile e trovi spazio nel mondo. Le intraprese sociali allestiscono contesti, gruppi, progetti, nei quali intraprendere l’emancipazione e la capacitazione delle persone coinvolte, in ragione di un principio di giustizia sociale”. 

L’Intrapresa Sociale, si legge nel manifesto ufficiale del percorso, “è la strategia che interviene sui beni comuni”. Lo scopo del confronto dunque è elaborare strategie e “un’Agenda Sociale su sanità, scuola (su abbandono scolastico, povertà educativa ecc.), su giustizia, carceri, sulla rigenerazione vera delle periferie, di pratiche concrete di integrazione delle persone migranti, di recupero di beni abbandonati o confiscati, di comunità energetiche, di agricoltura sociale”. Perché “nel nostro Paese succedono buone cose, anche molte, ma queste non fanno massa critica in modo da imporre una generale strategia di fronte alle tante fragilità e sfide che incontriamo nel nostro quotidiano. La politica non ha ancora capito qualcosa che nelle pratiche si ribadisce ogni giorno: sono tutte questioni che mai più potranno essere affrontate con qualche successo senza un’alleanza esplicita e leale tra Stato e Società civile. Per questo, ci sembra necessario discutere delle spinte di innovazione interne alle “intraprese sociali” nel contesto attuale, dell’emergere di nuove energie e ingegnerie sociali, nuovi ambiti e nuovi margini di difficoltà e possibilità, per comprendere quali invenzioni possono animare l’intrapresa sociale e quali sfide oggi sia necessario affrontare”.

Il programma e i relatori della tre giorni di Asti

Diverse le sessioni di lavoro nella tre giorni di Asti, durante la quale tutti gli incontri sono aperti alla cittadinanza. Si parte venerdì 31 maggio con “Il ruolo politico del lavoro sociale” (ore 14.30-18): uno spazio per discutere di come la cooperazione sia diventata, suo malgrado, la stampella operativa di un welfare pubblico che non ha più una governance strategica. 

Sabato 1 giugno dalle 10 alle 12.30 la sessione “La partecipazione”, dedicata allo sperimentare, disaggregare e riaggregare interventi, persone, enti, realtà produttive, non profit e tanto altro. A seguire il pranzo alla Trattoria Villa Quaglina, l’osteria aperta al pubblico ospitata nel centro di accoglienza.
Dalle 14.30 alle 17.30 lo spazio dedicato alle realtà locali, “Asti e Alessandria si raccontano”.

Domenica 2 giugno, Festa della Repubblica, visita a Santa Libera, a Santo Stefano Belbo, luogo denso di significato perchè teatro dell’ultima insurrezione partigiana, nel 1946, contro il primo governo De Gasperi e l’amnistia decisa dal ministro della Giustizia Palmiro Togliatti. 

Partecipano alle tre giornate, tra gli altri, Ota De Leonardis, docente di Sociologia all’Università degli studi di Milano e studiosa dei processi d’innovazione sociale e istituzionale; Thomas Emmenegger, psichiatra svizzero arrivato in Italia al seguito di Franco Basaglia, e da oltre 25 anni presidente della Fabbrica di Olinda, Milano; Andrea Morniroli, impegnato da più di trent’anni in politiche e azioni di welfare a livello locale e nazionale, con particolare riferimento ai temi delle migrazioni e delle gravi fragilità, socio e amministratore della cooperativa sociale Dedalus di Napoli e coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità insieme a Fabrizio Barca; Alberto Mossino, presidente di PIAM Onlus.