Un migliaio di personaggi in costume medioevale, domenica, daranno vita al grandioso corteo storico che ogni anno (ad eccezione del biennio pandemico 2020-21) caratterizza il Palio di Asti. I “quadri viventi” portati in scena dai Rioni e dai Comuni partecipanti alla kermesse sono frutto di una meticolosa ricerca storica e rappresentano fatti realmente accaduti in Asti e provincia.
Come da tradizione, il Soroptimist Club di Asti assegnerà la “Pergamena d’Autore” al Comitato che avrà meglio rappresentato il tema storico nell’ambito del corteo.
Passiamo ora a una breve anticipazione delle rievocazioni che saranno proposte domenica.
Ad aprire il corteo sarà il tenebroso defilè del Rione Viatosto che, partendo dalle disastrose conseguenze della pestilenza del 1340, rappresenterà la visione pessimistica del mondo in balìa di Satana, una specie di “inferno in terra”. Più “ottimista” si preannuncia invece il corteo del Rione San Secondo che farà sfilare i dodici segni dello zodiaco e il ciclo delle stagioni con particolare riferimento alle colture agricole del territorio. L’iniquità della “legge del taglione” e dei terribili castighi comminati ai criminali sarà il tema interpretato dai figuranti del Comune di Baldichieri, mentre i bianco-rossi di Moncalvo presenteranno i rudimentali strumenti utilizzati da cavalieri e dame per “volare” o per galleggiare sull’acqua.
La cerimonia per l’arrivo ad Asti di Arrigo VII, denominato l’Alto Arrigo per la sua lungimiranza, sarà portata in scena dal Rione Tanaro-Trincere-Torrazzo, mentre i figuranti della Torretta faranno rivivere l’accoglienza festosa degli astigiani nei confronti della principessa Valentina Visconti, di passaggio in città durante il viaggio verso la Francia dove ad attenderla vi era Luigi di Valois, suo futuro sposo. I bianco-azzurri della Cattedrale si cimenteranno nel racconto figurato del legame esistente tra le famiglie del Rione e la simbologia delle piante (viti, rose, querce, etc.) scolpite nei capitelli del Duomo. L’eclettica arte dello speziale, farmacista ante litteram, sarà rappresentata dagli sfilanti di San Marzanotto: tra erbe officinali, composti taumaturgici e antidoti, si assisterà al giuramento dello speziale che prometterà al podestà di agire sempre nel rispetto della legge.
La nascita dell’attuale Borgo di Villanuova, lungo la “salita” verso il castello, sarà il tema proposto dal Comune di Canelli, mentre il Comune di Castell’Alfero attuerà la rappresentazione scenica dei poliedrici significati (religioso, sociale, etc.) che il velo assumeva per le donne del Medioevo. La regolamentazione comunale della produzione e della vendita del pane, differenziata in base alla condizione sociale dei consumatori (nobili e popolani), è l’argomento su cui si incentrerà la sfilata di Nizza Monferrato, mentre la fedeltà ai Visconti-Orlèans di Giovanni Siccardi e la lealtà di Bertolino da Verona caratterizzeranno il corteo degli oro-argento di San Silvestro.
Il Rione Don Bosco farà sfilare le eteree Sibille e i rigorosi Profeti, emblematiche figure presenti in un affresco nella Chiesa di San Secondo, mentre toccherà ai bianco-verdi di San Martino-San Rocco presentare le varie tipologie di donne medievali, dalla bellezza sacra di Maria Vergine a quella profana e tentatrice di Eva. I tornei cavallereschi e il loro intrigante “corollario” di dame saranno i protagonisti della sfilata di Santa Maria Nuova, mentre la questione filosofica degli “universali”, ossia il rapporto tra idee e realtà extra-mentali, sarà rievocata dal Rione San Paolo. Il rosso-verdi di San Pietro celebreranno, con giullari e saltimbanchi, la teatralità medievale che contribuì alla diffusione della poesia in lingua volgare, mentre i figuranti di Santa Caterina presenteranno i “cieli arcaici”, ossia lo stupore dell’uomo medievale di fronte all’eclissi solare. L’affascinante e sinistro mondo dei “veleni nel Medioevo”, tra antidoti e delitti, sarà il tema portato in scena dai rosso-blu di San Damiano.
La chiusura della sfilata di domenica toccherà al Rione San Lazzaro (vincitore dell’edizione 2022) che si cimenterà nell’allegoria della vittoria e renderà omaggio ai vinti, alias coloro che sono stati più forti della pandemia che impedì nel biennio scorso lo svolgimento della tenzone equestre.
Laura Novara