Le patologie gastroenterologiche sono in costante aumento in tutto il mondo. Alcune sono più frequenti nelle donne, per questo è fondamentale promuovere la consapevolezza e la corretta informazione al pari della prevenzione, della diagnosi e dell’accesso ai percorsi diagnostico-terapeutici dedicati. Se ne parla sabato 23 marzo, alle 15,30 presso la sala consiliare del Comune di San Damiano, nell’incontro con la popolazione a cui parteciperanno le dottoresse Valentina Boano e Silvia Bonetto specialiste della struttura di Gastroenterologia dell’Asl AT. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Italiana Donne Medico (AIDM) sezione di Asti, presieduta dalla dottoressa Maria Gabriella Saracco.
Le malattie del tratto gastro-intestinale sono tra le più comuni nella popolazione. Ad interessare prevalentemente il genere femminile sono in particolare l’epatite autoimmune, la colangite biliare e lesioni benigne del fegato, spesso associate ad altre malattie autoimmuni come tiroiditi e artriti.
Negli ultimi tempi è stato osservato un aumento maggiore nelle donne della steatosi epatica (“fegato grasso”) attribuibile allo stato ormonale, a disturbi alimentari e dello stile di vita < perciò è importante trattare, in collaborazione con altri professionisti, tutti i fattori della Sindrome Metabolica, in particolare l’obesità, il diabete e l’insulino-resistenza>, segnala l’equipe della Gastroenterologia. Anche che il danno epatico da farmaci è più frequente nel genere femminile. Vi sono inoltre le patologie epatiche gravidiche, come la colestasi intraepatica, che può interessare le donne nel terzo trimestre di gestazione ed ha un impatto sulla donna (ittero, prurito), ma anche sul nascituro, quando i sali biliari raggiungono livelli elevati. Infine esistono patologie genetiche come angiomi epatici, colestasi, fegato policistico per le quali è fondamentale il rapporto con il ginecologo.
L’approccio innovativo alla cura vede coinvolte competenze multidisciplinari e permette alla donna con sintomatologia “prevalente” a carico dell’apparato digerente, ma spesso con coinvolgimenti anche in altri organi, di avere diagnosi di comorbilità di essere trattata con elevati standard di cura.
Il team medico-infermieristico della struttura di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del Cardinal Massaia raccoglie queste esigenze e accoglie la donna avviando un programma di diagnosi, cura e assistenza personalizzata, in collaborazione con altri servizi e strutture ospedaliere.
Per i “Disturbi dell’Asse Intestino-Cervello” si conferma l’importanza della riabilitazione del pavimento pelvico seguita dal Centro di cura Stomie ed Incontinenza dell’ospedale, dove le pazienti sono prese in carico da infermieri e fisioterapisti che utilizzano tecniche chinesiterapiche e strumentali, con macchinari innovativi. Un contributo aggiuntivo alla cura arriva anche dall’attività di fisiopatologia digestiva a cura della Gastroenterologia.
Nell’approccio multidisciplinare si rende indispensabile anche l’intervento dell’infermiere che, nel caso specifico, possiede competenze specialistiche, comunicative-relazionali ed organizzative.
<Medici ed infermieri devono dare valore alla personalizzazione ed umanizzazione della cura e della assistenza, tenendo conto delle differenze, in quanto ogni persona deve essere protagonista del suo percorso di salute>, conclude l’equipe del Cardinal Massaia.