A pochi giorni dalla Giornata Gastronomia Sostenibile, che ogni anno si rinnova il 18 giugno per celebrare uno stile di cucina rispettoso dell’ambiente, che combatta lo spreco di risorse e che possa essere continuato in futuro senza pregiudizio per l’ecosistema come per la salute dell’uomo, sabato 22 giugno, al Mercato Contadino di Campagna Amica Asti si terrà: “Il grano, dalla mietitura al pane, pasta e pizza”.

L’appuntamento è dalle ore 10 alle ore 12 in corso Alessandria 271, dove la cucina, quella, della cuoca contadina Barbara Zavattero, dell’Agriturismo Ca’ d’ Pinot, sarà la protagonista assoluta dello showcooking sull’impasto e la preparazione di focaccia e agnolotti. In parallelo, esposizione dei grani antichi e biologici dal titolo: “Biodiversità in mostra” a cura di Cesare Quaglia dell’Azienda Agricola Biologica Agricoltura Indigena. A fine mattinata, le Aziende del Mercato Contadino di Campagna Amica Asti proporranno: “agri-pizza in assaggio”.

La meticolosa attenzione alla selezione dei prodotti e all’arte del cucinarli, che i/le cuochi/e contadini/e sanno esprimere al meglio, eseguendola nel rispetto delle identità/peculiarità/vocazioni delle singole regioni, nonché con riguardo alla stagionalità e agli sprechi, centra appieno la filosofia focalizzata dall’Onu. Infatti, si tratta di una gastronomia sostenibile, che tenga conto della provenienza degli ingredienti, del metodo di coltivazione, della logistica e della sicurezza alimentare.

“Fare la spesa a chilometro zero, nelle filiere corte, scegliendo prodotti locali e di stagione, significa ridurre del 60% lo spreco alimentare, rispetto ai sistemi alimentari tradizionali” afferma il responsabile di Campagna Amica Enrico Lorenzato riprendendo i dati Coldiretti sulla base dello studio Ispra. “I Mercati Contadini rappresentano la vetrina di un’agricoltura italiana virtuosa che, oggi, è la più green d’Europa, con ben 5450 specialità (presenti da oltre 25 anni e censite dalle Regioni), 325 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, con una leadership nel biologico, che conta circa 86mila aziende agricole bio (elaborazioni Coldiretti su dati Efsa)”.

“La filiera corta favorisce la vendita dei prodotti locali, evitando di portare sulle tavole, tra gli altri, frutta e verdura stranieri, che percorrono migliaia di chilometri prima di venir consumati” prosegue il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone. “Di fatto, la scelta della filiera corta garantisce il rispetto dell’ambiente e riduce le emissioni in atmosfera causate dalla combustione dei carburanti. Concorrono a favorire tutto questo: le nostre circa 800 aziende agricole piemontesi impegnate nella vendita diretta, 300 agriturismi, 250 fattorie didattiche, 600 pratiche di agricoltura sociale, quasi un centinaio di mercati (di cui tre ad Asti), 3 mercati coperti (di cu uno ad Asti), 30 cuochi contadini, 25 maestri dell’ospitalità contadina e oltre 40 sigilli”.

“Negli anni, i Mercati dei contadini sono diventati dei veri e propri laboratori e centri di divulgazione del prodotto che, attraverso lo story telling, producono una vera e propria narrazione, ovvero, campagna di formazione/informazione e, contestualmente, di sensibilizzazione, mirata ad una corretta cultura alimentare fondata su qualità, sicurezza, legame col territorio e rispetto dei principi della Dieta Mediterranea” conclude il Direttore Coldiretti Asti Giovanni Rosso. “Veri e propri capisaldi, per contrastare le fake-news e sistemi/politiche ingannevoli come il Nutriscore, responsabili della bocciatura delle eccellenze del made in Italy a tavola”.

A tutela e sostegno di questo grande ed importante patrimonio agroalimentare, anche Coldiretti Asti è impegnata nella raccolta firme per la campagna “No fake in Italy”, per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e per difendere la salute dei cittadini nonché il reddito degli agricoltori, estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue.