Più che mai in questi giorni il tema dell’immigrazione è al centro delle cronache internazionali. I continui sbarchi sulle coste di Lampedusa con il conseguente innalzamento delle persone ospitate nell’hub dell’isola e la altrettanto conseguente necessità di distribuire queste persone sul territorio nazionale e non solo hanno fatto scaldare il dibattito politico anche a livello europeo.

Sul piatto la possibilità di aprire in ogni regione i Cprcon il trattenimento dei migranti per 18 mesi e non più 12. In pochi però si sono interrogati sul diritto dell’essere umano a una vita dignitosa, al diritto di sottrarsi a sofferenze, povertà, guerre e soprusi. Papa Francesco nel suo messaggio in occasione della 109^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che cade domenica 24 settembre è stato chiaro: “Liberi di scegliere se migrare o restare”.

Un tema su cui riflettere e che è stato scelto come slogan del Festival dei Popoli, il cartellone di eventi organizzato dall’Ufficio diocesano Pastorale Migranti in collaborazione con altri uffici pastorali, enti e associazioni del terzo settore. 

“Lo slogan scelto richiama una realtà, quella dell’immigrazione che segna la storia dell’umanità in questo momento ma che non è certo una novità nella storia del mondo – aveva commentato il vescovo Marco Prastaro alla conferenza stampa di presentazione del Festival -. Non parliamo di un’emergenza ma di un dato di fatto il movimento di popoli che da una terra si spostano in un’altra scappando da situazioni in cui la vita è difficile”.

E per Paolo Maccario, referente di Migrantes, “non è più tempo di chiederci cosa dobbiamo fare ma quello di domandarci cosa dobbiamo smettere di fare”.

Riflessioni che verranno approfondite anche nel corso dei dibattiti che sono in cartellone nel festival che comincerà domani, sabato 23 e terminerà il 30 settembre.

Ricco il programma.

Si comincia appunto alle 16 di domani allo stadio comunale “Censin Bosia” con la corsa dei popoli, una camminata non competitiva aperta a tutti che sarà un’occasione di incontro e condivisione tra le culture attraverso lo sport. Un percorso di 4 o 8 chilometri sulla collina di Viatosto che terminerà con un rinfresco (per iscrizioni: corsa.popoli@gmail.com).

Sempre oggi alle 21 nel cortile del Foyer delle Famiglie lo spettacolo “Non si affitta ai foresti”, di Federica Sassaroi e Massimo Brusasco con Davide Anzaldi.

Domenica alle 17.30, con partenza dalla parrocchia di San Domenico savio, camminata enogastronomica per le vie della città. Il contributo di partecipazione è di 10 euro per gli adulti, e di 5 euro per i bambini fino ai 14 anni. Ai partecipanti verrà consegnata una mappa con indicazione delle tappe e delle relative degustazioni. 

Mercoledì 27, alle 18, alla Biblioteca Astense è prevista la presentazione del libro “La guerra invisibile” di Maurizio Pagliassotti. L’autore dialogherà con attiviste di Amnesty international Asti, Agedo Asti-Alba e Rete Wel- coming Asti. L’ingresso è libero.

Giovedì 28, alle 18, al Museo diocesano San Giovanni è in programma la tavola rotonda “Il diritto all’immigrazione: Quali cambiamento dopo la tragedia di Cutro?.”Gli avvoca- ti Ivana Roagna e Federico Freni (Asgi) dialogheranno con Beppe Amico (Caritas Asti) e Paolo Mac- cario (Migrantes Asti), analizzando le modifiche alla normativa in materia di immigrazione e la disciplina della protezione internazionale introdotte dalla Legge di conversione n. 50/2023 del “Decreto Cutro”. L’ingresso è libero.

Il 29, al Cpia, spazio al contronto su “Guerre e Migrazioni” tra Alberto Perduca, già procuratore della Repubblica di Asti e nello Scavo, giornalista e inviato speciale di “Avvenire”.

Il festival si concluderà sabato 30 con la Festa dei Popoli. Il ritrovo è alle 15.30, nel cortile del Cpia. Da lì partirà il corteo dei po-poli che si snoderà per le vie del centro per arrivare in piazza Cattedrale dove, dalle 16 sono previsti canti e balli dal mondo; alle 18 verrà invece recitata una preghie- ra interreligiosa a cui parteciperà il vescovo Marco e i rappresentanti delle diverse comunità religiose; alle 19 ci si sposterà nel cortile del Seminario (ingresso carraio di via Giobert 15, Asti) per la cena etnica (a offerta libera, senza prenotazio- ne) con animazione musicale.